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Pino Insegno bocciato, non condurrà L’Eredità: riconfermato Flavio Insinna

Pino Insegno Eredità

Bocciatura per Pino Insegno, non condurrà L’Eredità a gennaio: al suo posto riconfermato Flavio Insinna. Letale per il conduttore il flop del suo Il Mercante in Fiera. Il commento di Insegno: “Parole in libertà…”.

Pino Insegno bocciato, perde il posto a L’Eredità: riconfermato Flavio Insinna

Dopo mesi di chiacchiere e voci di corridoio, la Rai sembra aver preso una decisione definitiva su Pino Insegno. Il clamoroso flop de Il Mercante in Fiera ha spinto i vertici della tv nazionale a rivalutare il ruolo del conduttore che, secondo un’indiscrezione del Corriere della Seranon condurrà più la nuova edizione de L’Eredità. L’ex comico della Premiata Ditta avrebbe dovuto prendere il posto di Flavio Insinna il prossimo gennaio, ma gli scarni risultati del suo game show sembra abbiano fatto cambiare idea alla Rai. Da parte sua, Insinna aveva già salutato il pubblico de L’Eredità e pareva pronto a rilanciarsi su La7. Pino Insegno non ha perso tempo e ha commentato amareggiato l’indiscrezione con uno stringato intervento su AdnkronosParole in libertà di qualcuno… Io non ce la faccio più a sentirvi“.

La frustrazione del conduttore: “Ci soffro, sembra che aspettino che vada tutto male”

Negli ultimi mesi Pino Insegno si è mostrato frustrato sia dai risultati del suo programma che dalle critiche ricevute. Le critiche fanno male, tanto male, ci soffro. -ha spiegato a Pierluigi Diaco negli studi di BellaMà lo scorso settembre- “Sto male perché le critiche non sono logiche, non sono mirate. Inizi un programma e sembra che aspettino che vada male. Invece di ragionare e dire il game mi piace, lui è pimpante oppure non va bene per questo o crescerà… Rai2 è una rete che deve essere scoperta in certi orari. È stata una scommessa la mia, quella di accettare quello slot, che crescerà e arriverà dove deve arrivare. Un giornalista vero dovrebbe dire: il programma parte dallo 0,8%, allora che arrivi al 3% o al 4% è una fatica importante“. 

A irritarlo è soprattutto chi lo accusa di essere un “raccomandato”, che ha ottenuto il posto in Rai solo grazie al suo supporto per la premier Giorgia Meloni“C’è quasi l’attesa di dire: Hai visto? Sei raccomandato! Ma sono 43 anni che faccio questo mestiere! Per una scelta che io ho operato in campo politico e sociale invece che considerare me per quello che sono, per i successi, vanno a criticare qualcosa che non conoscono di me. Ci soffro moltissimo. Io mi ricarico uscendo, vado a prendere un caffè, il sorriso del barista o di qualcuno che ti offre il caffè, creo sempre un mondo intorno a me, un microcosmo che mi ridà la forza di ricominciare“.