Home Facts GF Vip, la triste infanzia di Giucas Casella: “Non avevo un nome”

GF Vip, la triste infanzia di Giucas Casella: “Non avevo un nome”

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GF Vip, Giucas Casella racconta la sua triste infanzia. Nel corso della puntata del reality di Canale 5 del 17 Febbraio, il mago dell’ipnosi si è lasciato andare: “Mia madre era sordomuta, quando è morta ho sofferto tantissimo. Non ho potuto prendere il cognome di mio padre, non avevo un nome”.

GF Vip, l’infanzia di Giucas Casella: “Mia madre sordomuta, non avevo un nome”

Lacrime e commozione nel corso della 42esima puntata del Grande Fratello Vip 6 . Sotto i riflettori il mago televisivo Giucas Casella, che ha conquistato il pubblico a casa in questa edizione con tanti momenti goliardici ma anche con commoventi aneddoti sulla sua vita. Il conduttore Alfonso Signorini ha ripercorso insieme al mentalista la sua “linea della vita”, partendo dalla sua commovente infanzia. “Nasco nel 1949 in una famiglia modesta.” -racconta Giucas- “Dormivamo tutti in un lettone, in un camerone grande. Mia madre era sordomuta, mio padre faceva il muratore. Era sposato e aveva già due figli con un’altra donna, ho conosciuto la sua prima moglie”.

“Quando si poteva fare il documento a 12 anni, io non potevo portare il suo cognome, e sul mio c’era scritto “figlio di N.N.“. È l’abbreviazione di “Nomen nescio”, usata per indicare la non completa identificazione di qualcuno. Questa espressione era usata per indicare i figli non riconosciuti dal padre o nati fuori dal matrimonio, come spiega il mago: Allora un uomo sposato non poteva avere figli in un’altra relazione e quindi io non avevo un nome. Non l’ho mai aperta quella tessera”.

Le prime magie di Giucas: “I bambini mi discriminavano, mi chiamavano stregone”

Quando era ancora piccolo, Giucas Casella rischiò la vita cadendo in un pozzo. Fu la madre a salvargli la vita, quasi come se avesse avuto un presentimento: “Ero piccolino e mia madre stava raccogliendo dei gelsi bianchi e io, giocando, sono cascato dentro un pozzo. Io urlavo, ma mia madre non poteva sentire, ma in qualche modo ha sentito il pericolo ed è venuta a salvarmi, quasi telepaticamente.

Il mago ha poi raccontato la nascita dei suoi “poteri”, per i quali venne emarginato da bambino: Toccavo le galline e si addormentavano, lo faccio ancora oggi. Ma toccavo anche altri animali e si addormentavamo lo stesso: conigli e anche serpenti, cose che poi ho replicato anche in televisione. Ma queste sono state cose che mi hanno ferito molto perché i miei amichetti mi hanno preso in giro e non giocavano con me per questo e nel paese si era sparsa la notizia che ero uno stregone. Il monsignore spiegò ai miei compagni che il mio era un dono. Il monsignore del paese però mi fece fare ipnosi ai miei compagni durante uno spettacolo, poi addormentai una gallina. Lui spiegò a tutti che il mio era un dono”.

Gli inizi come fachiro e l’incontro con Pippo Baudo

Raggiunta la maggiore età, Giucas Casella lascia il suo paese in cerca di maggior fortuna: “A 18 anni lascio la Sicilia, vado a Roma e per vivere facevo il fachiro. Ho cominciato dormendo sulle panchine, facevo l’artista di strada. Un impresario mi vide e mi ingaggiò, portandomi sulle navi da crociera. Ho fatto tre volte il giro del mondo. Una vita passata sempre in giro, che lo ha portato lontano dai suoi affetti: Al tempo non c’era il telefono e mi arrivò un telegramma che mi distrusse, con la notizia della morte di mia madre. Era una donna speciale, mi coccolava sempre”. Anni dopo arriva la svolta che da inizio alla sua carriera, nata dall’incontro con Pippo Baudo: “Nel ’79 la mia prima Domenica In con Baudo. Fu un successone per il quale dovrò sempre ringraziare Pippo, mi ha cambiato la vita”.