Europeo 2020, l’Italia vince contro il Belgio e si aggiudica la semifinale con la Spagna. Il paese freme e lo si vede dalle strade frizzanti di clacson e bandiere, i bar pieni di megaschermi e compagnie di ragazzi che popolano (e spopolano) nei pub. Luoghi in cui i discorsi “Rigore sì, rigore no, fallo sì, fallo no” tornano ad essere predominanti dopo un anno e mezzo di lockdown. E il tifo per la nazionale azzurra, inutile nasconderlo, ha risvegliato il cuore tricolore dei cittadini in tutte le città d’Italia.

Coca Cola-Calcio: un binomio italiano inseparabile (nonostante CR7)
La compagna inseparabile delle serate degli italiani, volenti o nolenti, è sempre e comunque una: la Coca Cola.
Entrando in un qualsiasi pub italiano, bar, ristorante o persino oratorio, la presenza della Coca Cola tra i giovanissimi, adolescenti e adulti non manca mai.
Ma nel corso di questo Europeo la Coca Cola, tra i partner commerciali della Uefa, non ha avuto una vita facile.
La Coca Cola “tricolore” dell’Europeo regina dei bar e dei pub
Ma la Coca Cola – nonostante le critiche – è considerata una “certezza” per gli italiani che guardano il calcio e lo sport.
Da notare che in occasione dell’Europeo la Coca Coca, in quanto sponsor, ha distribuito nei pub anche bottigliette speciali “tricolore” prodotte in edizione limitata.
Un modo pensato dall’azienda per “stare vicino” agli italiani e fidelizzare ancora di più il rapporto Sport-Coca Cola. Che a dire la verità è già strettissimo, come dimostra anche l’Europeo di calcio.