Home Facts Chi è Edoardo Bennato, il cantante che dopo 45 anni torna con “La torre di Babele”

Chi è Edoardo Bennato, il cantante che dopo 45 anni torna con “La torre di Babele”

Chi è Edoardo Bennato

Chi è Edoardo Bennato, torna il cantautore napoletano e del rock italiano. Sony ripubblica uno dei migliori dischi “La torre di Babele” dopo 45 anni.

Chi è Edoardo Bennato, vita privata

Edoardo Bennato nasce a Napoli il 23 luglio 1946. Figlio di Carlo Bennato, impiegato all’Italsider, e di Adele Zito, casalinga, è fratello maggiore di Eugenio e di Giorgio, con i quali nel 1958 ha fondato il Trio Bennato: Edoardo alla voce e chitarra, Eugenio alla fisarmonica e Giorgio alle percussioni.

Edoardo Bennato è stato legato 10 anni a Pietra Montercovino: si sono conosciuti nel 1983 in tour, e sono rimasti insieme fino al 1993. Dalla loro relazione sono nati i figli Fulvio ed Eugenia.

Il 15 gennaio 1995 è stato coinvolto in un incidente autostradale costato la vita alla sua fidanzata, Paola Ferri, studentessa di psicologia ventitreenne di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, che viaggiava con lui. Nello stesso anno Bennato ha perso anche la madre.

È iscritto all’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori di Napoli dal 10 aprile 2000. La sua tesi di laurea in architettura è incentrata sulla «Ristrutturazione della zona dei Campi Flegrei con particolare riferimento alle reti di trasporto urbano collettivo»

Oggi il cantautore ha una nuova compagna, della quale però non si conosce il nome. Dalla loro unione è nata Gaia Bennato, nel 2015.

I fratelli Bennato fin da piccoli si sono accostati alla musica grazie alla spinta della madre che li ha mandati a lezione di fisarmonica. Nel dopoguerra Edoardo Bennato si appassiona al rock’n’roll anche grazie ai soldati americani di stanza a Napoli. E’ influenzato da Paul Anka, Chuck Berry, Elvis Prestley, ma anche dai cantanti napoletani come Renato Carosone, Aurelio Fierro e Peppino di Capri.

Nel 1965 Bennato si diploma al Liceo artistico di Napoli e si trasferisce a Milano per frequentare la Facoltà di Architettura del Politecnico, entrando in contatto anche con il mondo della discografia.

La carriera artistica

Edoardo Bennato è tra i più grandi rocker italiani. È stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con oltre sessantamila persone il 19 luglio 1980 e il primo ad aver pubblicato due album a distanza di soli 15 giorni, nel marzo 1980, Uffà! Uffà! e Sono solo canzonetteBruce Springsteen farà la stessa cosa 12 anni dopo.

Chitarrista, armonicista e cantante, Bennato si è proposto all’inizio della sua carriera come uomo orchestra suonando contemporaneamente, oltre alla chitarra e all’armonica, anche tamburelli, il kazoo e altre percussioni.

Il grande successo per lui arriva negli anni ’80 con le sue canzoni più celebri: L’isola che non c’è e poi W la mamma e Notti magiche, divenuta la canzone dei mondiali.

Nel 2010 ha partecipato come ospite al Festival di Sanremo, esibendosi con alcuni dei suoi pezzi più famosi, annunciando così l’uscita dell’album Le vie del Rock sono infinite. Infine, nel 2020 ha pubblicato il suo diciannovesimo album in studio intitolato Non c’è.

Edoardo Bennato, ultimo disco: dopo 45 anni torna con “La torre di Babele”

A 45 anni dalla sua pubblicazione, esce per Sony Music / Legacy Recordings uno dei capolavori della discografia rock italiana: La torre di Babele, uno dei migliori album di Edoardo Bennato. Il disco è stato pubblicato venerdì 8 ottobre su tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi in una speciale edizione celebrativa con la rimasterizzazione dei nastri originali e con 16 brani live, pubblicato in doppio Cd, in Lp+Cd e in digitale.

La torre di Babele esce nel 1976, un’epoca storica caratterizzata da inquietudini sociali, dalle manifestazioni studentesche, sempre molto animate e da uno stato di instabilità politica, alle porte degli Anni di Piombo. La cover del disco – autore persino della copertina del suo album, così come quasi di tutte le cover della sua discografia – rappresentava dunque la progressione dell’uomo nella sua ricerca e costruzione delle armi in tutta la sua fase evolutiva; “costi quel che costi”, come canta Edoardo, gli uomini dovevano costruire una torre che arrivi fino al cielo per sfidare l’entità divina e dimostrare la superiorità dell’uomo “su ogni altro animale”.