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Marcello Degni, chi è il magistrato contro il governo: la risposta della Meloni

Marcello Degni

Marcello Degni è il magistrato che è finito al centro della bufera politica per alcune sue uscite contro il governo Meloni, in particolare sulla manovra finanziaria approvata dall’esecutivo del centro destra.

Marcello Degni, chi è il magistrato contro il governo

Marcello Degni ha  67 anni ed è magistrato della Corte dei conti. Per lui anche una vita politica e non solo accademica. Dal 2012 al 2014 Degni ha ricoperto il ruolo di assessore al Bilancio del Comune di Rieti nella giunta Pietrangeli, allora sindaco di Sel (Sinistra e libertà). Oggi, Degni esercita la sua attività di magistrato contabile presso la sezione di controllo della Lombardia e presso quella delle Autonomie.

Ad accendere le polemiche nel mondo della politica è stato un suo messaggio su X contro la manovra finanziaria voluta dal governo Meloni:  “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”, ha scritto Degni taggando anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.

Dopo le polemiche, sono arrivate le sue risposte. “Io mi sono espresso come Marcello Degni, non come giudice della Corte dei conti – ha detto alla Stampa – Sono materie di cui mi occupo da anni e sono posizioni che esprimo da anni in pubblicazioni destinate all’ambito accademico. La mia era una critica riferita al metodo, non al contenuto della manovra, e non era riferita soltanto a questo governo”. Poi su X: “Sulla questione è montata tanta intolleranza, che travalica lo specifico. A questo punto rispondo con le parole di un grande magistrato: resistere, resistere, resistere”.

La risposta della Meloni

Il premier Meloni, nella conferenza di fine anno rinviata, è intervenuto sul caso Degni, spiegando: “Ritengo che non spetti a me dire cosa dovrebbe accadere, ma spetta a me fare una valutazione sulla gravità dell’accaduto, dal punto di vista politico. Quello che considero più grave non è il fatto in sé, che lo sarebbe, perché avere un magistrato della Corte dei Conti che spera che l’Italia vada in esercizio provvisorio un po’ di preoccupazione la mette. La cosa più grave è però la sfrontatezza con cui questo giudice ritiene che sia normale farlo, l’altra cosa che mi ha colpito molto è che non ci sia stato nessuno a sinistra che abbia detto qualcosa. Paolo Gentiloni, che lo ha nominato, Elly Schlein, nessuno ha detto una parola. Perché se chi ha nominato questo giudice dicesse qualcosa ammetterebbe che è normale che chi ha cariche che dovrebbero essere super partes possa fare militanza politica. A questo chiedo una risposta a Schlein e Gentiloni”.