Home Pharma Sanità lombarda, valzer di poltrone fra dirigenti. Nomine in Ats e Asst fino al 2023

Sanità lombarda, valzer di poltrone fra dirigenti. Nomine in Ats e Asst fino al 2023

Sanità lombarda, valzer di poltrone fra dirigenti. Nomine in Ats e Asst fino al 2023

Un valzer di poltrone. Che chiarisce la “scacchiera” fino a fine mandato, nel 2023. Ricomincia da qui, dopo l’estate, l’azione dell’assessore e vice presidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, per riorganizzare la sanità lombarda e la Direzione Generale Welfare. Il 7 settembre la Giunta della Regione Lombardia guidata da Attilio Fontana ha approvato una delibera che prevede la rotazione di alcuni direttori generali delle Agenzie di Tutela Salute (Ats) e delle Aziende socio-sanitarie territoriali. Due dei tasselli fondamentali nella riforma della sanità “agganciata al Piano nazionale di ripresa e resilienza” approvata definitivamente a luglio e con il testo che nelle prossime settimane approda al Pirellone per la discussione in consiglio regionale.

Sanità lombarda, ecco i nomi del rimpasto

Nello specifico il provvedimento preso nell’ambito dell’organizzazione del sistema sanitario regionale e che riguarda i vertici dirigenziali di Agenzie e Asst vede Silvano Casazza passare dall’Ats Brianza ad Asst Monza. Il dirigente Carmelo Scarcella si sposta dall’Asst del Garda all’Ats Brianza, mentre Mario Alparone, provenienza Asst Monza fa il percorso inverso volando all’Azienda socio sanitaria del Garda.

Cambio di “casacca” anche per Mara Azzi che dall’Agenzia Tutela Salute di Pavia viene trasferita all’Azienda socio-sanitaria di Mantova mentre invece arriva al suo posto nel pavese Lorella Cecconami, proveniente dall’Ats Montagna. Qui è ora il turno di Raffaello Stradoni, in arrivo dall’Asst di Mantova.

Chiudono la lista del grande rimpasto ai vertici Germano Maria Uberto Pellegatta che si sposta dallAsst Crema all’Asst Rhodense e infine Ida Ramponi con il percorso esattamente inverso: dall’Asst Rhodense a Asst Crema.

Si tratta dell’ennesima mossa di Letizia Moratti da quando a inizio 2021 è approdata all’assessorato Welfare. Già a maggio true-news aveva riferito di un piano per la valutazione della qualità della sanità lombarda. In maniera periodica e con un sistema di monitoraggio che verificasse per tutti i Direttori Generali degli enti che compongono la rete regionale – ATS, Asst, Fondazioni IRCCS e Areu – il raggiungimento degli obiettivi assegnati attraverso lo strumento dei contratti di prestazione d’opera intellettuale. Detta in gergo tecnico, un “assessment” sulla sanità regionale voluto da Moratti stessa addifandosi anche alle indicazioni di Domenico Mantoan, il Direttore Generale di Agenas, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, l’ex uomo forte della sanità veneta prima della chiamata romana nell’agenzia che dipende dal Ministero.

In particolare Agenas si sarebbe dovuta occupare di monitorare e valutare alcuni obiettivi specifici prioritari, per migliorare la qualità del sistema nel suo complesso, e ai quali è legata la permanenza dell’incarico di Direttore Generale di un ospedale o di altra struttura.