di Francesco Floris

Più di 90mila consegne al giorno, oltre 100 siti logistici organizzati capillarmente sul territorio italiano per raggiungere 19mila farmacie fino a quattro volte in 24 ore, con i propri mezzi di trasporto coibentati, refrigerati e che tengono conto delle necessità di trasporto dei medicinali, dalla catena del freddo alle temperature controllate e monitorate.
Sono l’anello centrale fra la produzione industriale e la dispensazione finale al pubblico dei prodotti farmaceutici e il collegamento indispensabile fra le Asl e le farmacie attraverso le due modalità tipiche del settore: la distribuzione convenzionata territoriale e la distribuzione per conto delle regioni.
Anche nel corso della pandemia, la Distribuzione intermedia è stata al fianco delle farmacie, considerata la capillarità della rete distributiva e la disponibilità di importanti infrastrutture grazie alle quali ha continuato e continua a garantire la puntuale e sicura fornitura di farmaci e prodotti sanitari ai cittadini, auspica che anche per loro, adesso, si apra una fase nuova di valorizzazione del riconosciuto ruolo di servizio pubblico.
Come raccontato da True Pharma, nel Decreto Sostegni del governo Draghi è stata lanciata una sperimentazione biennale di valorizzazione del ruolo dei farmacisti che prevede una remunerazione aggiuntiva in favore delle farmacie, decidendo di “valorizzare il loro ruolo di presidi di prossimità”.
Inoltre, il Decreto Sostegni prevede, al fine di rafforzare il piano strategico vaccinale contro il Covid, il ruolo dei “farmacisti-vaccinatori” e la necessità di consegnare le dosi in luoghi remoti e rurali del Paese.
E’ solo la prima tappa di un necessario percorso di valorizzazione della distribuzione farmaceutica territoriale, intermedia e finale.
I Distributori intermedi del farmaco ne sono consapevoli. Negli anni il panorama normativo è stato stravolto più volte – senza mai giungere a un reale punto di equilibrio – e con un grande vulnus di fondo: le normative e gli accordi, disomogenei a livello regionale (ma questo riflette in parte la diversità dei territori dal punto di vista geografico, sociale, infrastrutturale etc.), non riconoscono il ruolo centrale della Distribuzione Intermedia che tra l’altro assicura alle aziende sanitarie locali, per conto delle quali gestisce la merce di proprietà, un servizio di consegne in media entro le 4 ore dall’ordine.
Anche sulla “remunerazione” e le quote di ripartizione fra diversi attori si è assistito nel corso del tempo a numerosi interventi che hanno complicato il quadro invece che semplificarlo. Se nel 1996 le “quote di spettanza” sul prezzo venivano fissate per le aziende farmaceutiche al 66,75%, per i Grossisti al 6,65% e per i farmacisti al 26,7%, nel tempo – dal 2010 in poi – i grossisti hanno subito un taglio netto della loro quota, ridotta al 3%, senza che fosse stato previsto un qualsiasi altro meccanismo compensativo.
Per far fronte a ciò si sono susseguiti tavoli, confronti, attese di decreti congiunti fra Mef, Ministero della Salute e Aifa che avrebbero dovuto risolvere la situazione senza mai condurre a nulla di fatto.
Tra i vari punti da andare a toccare oggi rimane quindi, ma non solo, quello degli accordi a livello territoriale e regionale. Dove ADF e le imprese associate chiedono legittimamente di poter partecipare assieme alle rappresentanze sindacali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private, per una migliore e più funzionale organizzazione e gestione della “distribuzione per conto” dei medicinali del Servizio pubblico.
Le criticità innescate dalla pandemia hanno mostrato la resilienza e la professionalità della categoria che, in collaborazione con le farmacie e le Istituzioni nazionali e regionali, svolge l’imprescindibile funzione, all’interno del SSN, di raccordo per la dispensazione finale del farmaco e che contribuisce sempre più sostanzialmente a servizi di salute pubblica.
Pertanto, ADF ritiene sia giunto il momento di aprire un confronto istituzionale, anche nella prospettiva di scenari futuri, sul valore e la funzione della distribuzione intermedia quale risorsa strategica del sistema Paese a supporto di Governo e cittadini.