Home Facts La DAD a scuola ha causato un ritardo dell’apprendimento: lo conferma uno studio

La DAD a scuola ha causato un ritardo dell’apprendimento: lo conferma uno studio

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La pandemia ha danneggiato la salute e la vita di tutti i cittadini, italiani e non, fomentando paura e portando al contagio di diverse vittime. Al contempo ha cambiato anche i “piani degli istituti”, costretti ad adoperare la DAD a scuola che, secondo uno studio, ha causato un ritardo nell’apprendimento degli alunni, di circa 3 mesi.

Si registra, di fatto, un vero e proprio danno dal punto di vista scolastico.

Ritardo nell’apprendimento a causa della DAD a scuola

Attraverso una ricerca effettuata dall’università di Parigi Sciences Po, la DAD a scuola ha causato un enorme ritardo nell’apprendimento degli studenti. Il Covid-19 ha costretto infatti le scuole – come le attività – a chiudere anzitempo e a gestire le lezioni attraverso la cosiddetta “didattica a distanza”. Questo sembra aver causato un drastico taglio del percorso, di circa il 35%. E di conseguenza è avvenuto un rallentamento dal punto di vista scolastico.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, ha così confermato le sensazioni del 2022: molti studenti si ritrovano infatti a dover affrontare un nuovo anno scolastico con lacune mai colmate.

Le dichiarazioni degli studiosi non fanno altro che avvalorare questa tesi:

“La pandemia da Covid-19 ha portato a una delle più grandi interruzioni dell’apprendimento nella storia. Ciò è dovuto in larga misura alla chiusura delle scuole, che si stima abbia colpito il 95% della popolazione studentesca mondiale”.

Anche la ripresa delle lezioni in presenza non ha permesso un percorso lineare, poiché ci sono state differenti problematiche. Ad affermarlo sempre gli stessi ricercatori:

“Ma anche quando è ripreso l’insegnamento in presenza, l’istruzione è stata spesso compromessa dall’insegnamento ibrido e da bambini o insegnanti che hanno dovuto sottoporsi alla quarantena e perdere le lezioni”.

Un problema che non colpisce soltanto la Francia, bensì almeno 15 paesi (tra cui anche quello italiano), che non fa altro che aggravare la situazione.

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