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Angela Merkel addio: finisce l’era della cancelliera dopo 16 anni

Merkel addio

Merkel addio: Olaf Scholz sarà il nuovo cancelliere tedesco l’8 dicembre, mettendo così ufficialmente fine ai 16 anni di potere della donna più famosa della politica europea negli ultimi anni.

Merkel addio: finisce l’era della cancelliera

Angela Merkel a 67 anni mette fine al suo lungo potere come cancelliera della Germania. Il suo successore, il vicecancelliere uscente Olaf Scholz, sarà in carica dall’8 dicembre: “Angela Merkel è stata una cancelliera di successo – ha scritto in queste ore Scholz su Twitter – Ha lavorato instancabilmente per il nostro Paese ed è rimasta fedele a se stessa in 16 anni in cui molto è cambiato”.

Dopo 16 lunghi anni si chiude l’era Merkel in Germania, in un momento in cui forse il paese aveva più bisogno di lei. La pandemia è stata l’ultima battaglia della cancelliera tedesca che ha sempre dato la sensazione di avere tutto sotto controllo.

La cerimonia di addio

Angela Merkel si è congedata dal suo incarico nella cerimonia militare dello Zapfenstreich, ringraziando i tedeschi per la fiducia, “il più grande capitale in politica”. Ha esortato a combattere per la democrazia che può rivelarsi “fragile”. E ha salutato il potere con l’invito “a guardare sempre il mondo anche con gli occhi degli altri“.

Lo Zapfenstreich è occasione riservata ai leader del Paese, e ai ministri della Difesa. In formato ristretto per la pandemia, c’erano alla cerimonia 50 ministri con le mascherine da lei invitati.

“Oggi provo gratitudine e umiltà di fronte all’incarico che ho tenuto così a lungo”, ha esordito. Nel suo brevissimo discorso, Merkel ha rivolto invece un pensiero a chi in queste ore sta lottando per salvare vite, negli ospedali tedeschi sovraccaricati dall’emergenza pandemica. Ha rievocato le sfide che l’hanno impegnata “sul piano politico e umano”.

Alla fine si è seduta al centro della scena – cappotto e guanti neri in una gelida serata berlinese – per ascoltare i brani che aveva scelto. Così fecero prima di lei Helmut Kohl e Gerhard Schroeder, di cui si ricordano le lacrime su ‘My way’.