C’è chi l’ha presa con ironia: “Non vi accalcate”. Chi giustifica con i tempi che corrono. E chi, indignato, risponde all’annuncio: “Ma non vi vergognate a pagare le persone 3 euro l’ora?”. Nella bufera c’è Conad, la storica catena di supermercati celebre per il claim pubblicitario “Persone oltre le cose”, sta pubblicando una serie di annunci di lavoro. Dove richiede “Ragazzi dai 18 ai 24 anni liberi e disponibili per stage lavorativo“.

Conad, lavora con noi: “18-24 anni, stage a 500 euro per 40 ore dal lunedì alla domenica”
L’annuncio, accompagnato dalla richiesta di inviare il curriculum entro il 31 luglio per prendere servizio dopo le selezioni l’1 di settembre, è stato pubblicato sui social il 16 luglio dal punto vendita Conad di via Quaranta a Milano, nel cuore del quartiere Brenta-Corvetto.
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Nel mirino delle persone i 500 euro al mese – il minimo previsto da Regione Lombardia per degli stage ma che in caso di attivazione con il programma di Garanzia Giovani vengono in tutto o in parte coperti dallo Stato – le 40 ore a settimane e la disponibilità su tutti i giorni della settimana.
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A far specie è anche il contesto.
Conad, persone oltre le cose?
Un provvedimento patriottico per incentivare i consumi, festeggiare insieme e – perché no – dare una mano a chi è in leggera difficoltà dopo un anno e mezzo di pandemia e relative conseguenze economiche in una periferia del capoluogo lombardo non facile da questo punto di vista. La particolarità? Che anche in caso di sconfitta degli “azzurri” i consumatori avrebbero avuto diritto a una percentuale di sconto al momento del pagamento, esclusi solo alcuni particolare beni come farmaci, libri o lotterie.
Tanta attenzione al consumatore (e a quello che compra) quindi da parte del colosso cooperative della grande distribuzione organizzata. Un po’ meno – a giudicare dagli annunci di lavoro – ai futuri lavoratori dell’azienda. Giovani che “abitino a pochi chilometri di distanza” e soprattutto disponibili a farsi pagare 500 euro. Forse è il caso di aggiornare gli slogan. Conad “Cose, oltre le persone”.