Home Sports Sudtirol, calcio e geografia: il pallone non ha unito l’Italia come l’Europa

Sudtirol, calcio e geografia: il pallone non ha unito l’Italia come l’Europa

Sudtirol, calcio e geografia: il pallone non ha unito l’Italia come l’Europa

Una promozione storica. Il FC Südtirol di Ivan Javorčić, battendo la Triestina, ha vinto il girone A della Serie C ed è salito in Serie B. Il risultato dei biancorossi ha riportato il Trentino Alto Adige nella seconda divisione nazionale a 75 anni dall’ultima apparizione, quella del A.C Bolzano, datata 1947/1948 e durata peraltro una sola stagione. Una regione torna tra nei radar nazionali, ma non vale per tutto il paese: il pallone non ha unito l’Italia.

Le regioni escluse

Dopo la promozione degli altoatesini, solo 9 gol subiti in 38 partite, rimane solo una regione, la Valle d’Aosta, a non aver mai avuto nessun suo club in Serie B. Anche se alcune mancano dalla serie cadetta da più di 40 anni: la Basilicata dal 1979-1980, cioè dall’unica partecipazione del Matera (tra il 1963 e il 1968 c’era stato il Potenza) e il Molise dal 1987, ultima apparizione in B del Campobasso.

Per quanto riguarda la Serie A, che nel 2021-2022 ha dieci regioni con almeno una squadra, Trentino Alto-Adige, Molise, Basilicata, Valle d’Aosta sono invece le uniche quattro regioni a non averla mai “conosciuta” dal 1929-1930, da quando esiste il girone unico. Tra le altre sedici la distribuzione è diseguale. Se è vero che la Lombardia ha avuto 11 club, l’Emilia Romagna 9 e la Toscana 7, ben nove regioni hanno avuto dalle tre, per esempio il Lazio o la Puglia, a una sola “rappresentante” come la Sardegna.

La situazione in Germania

Ma com’è la situazione negli altri quattro campionati più importanti d’Europa? In Bundesliga, nella stagione 2021-22 hanno giocato club di otto Länder differenti, con sei squadre (su 18) provenienti dal Nordrhein-Westfalen, la regione di Dortmund, Leverkusen e Colonia. Storicamente, contando solo i campionati della Germania Ovest a girone unico e della Germania riunificata sono stati rappresentati 13 Länder su sedici. All’appello mancano la regione settentrionale dello Schleswig-Holstein, che nel 2021 ha sfiorato la promozione con l’Holstein Kiel e due Länder della ex DDR, la Turingia e la Sachsen-Anhalt. Tra le regioni rappresentate però alcune mancano da tempo dalla Bundesliga, come la Saar (dal 1993 con il Saarbrücken) e il Brandeburgo (dal 2009 con l’Energie Cottbus).

Inghilterra e Francia

In Inghilterra, nell’attuale Premier League sono rappresentate otto delle nove regioni nate dalla riforma del 1994. L’unica esclusa è il South West England che fino al 2020 contava sul Bournemouth. Storicamente, conteggiando le presenze solo dal 1992, anno di nascita della Premier League, tutte le regioni sono state rappresentate almeno una volta. Quella con più club, undici, è stata la Greater London, quelle con meno l’East of England (Norwich e Ipswich Town) e il South West England (oltre al Bournemouth, lo Swindon Town nel 1993-1994).

Situazione più o meno analoga in Francia. Nella Ligue 1 2021-2022 le regioni rappresentate sono 10 su 13. A non avere nessun club sono la Normandia, la Borgogna-Francia Contea e il Centro-Valle della Loira, mentre ha ben quattro rappresentanti (Reims, Metz, Troyes e Strasburgo) il Grand Est, la regione che dal 2016 ha sostituito Alsazia, Champagne-Ardenne e Lorena. Storicamente, come in Inghilterra, tutte le regioni francesi sono state rappresentate almeno una volta. Prendendo in considerazione la vecchia suddivisione in vigore tra il 1970 e il 2015, la regione con meno partecipazioni è stata quella del Limosino (tra 1958 e il 1961 con il Limoges) e quella con più presenze è stata il Nord-Pas-de-Calais.

E in Spagna

In Spagna, nella Liga 2020-2021 la situazione è simile a quella tedesca. Le 20 squadre provengono da 8 Comunità Autonome, ma 12 solo da Andalusia, Comunidad de Madrid e Comunidad Valenciana (4 a testa). Il campionato iberico a girone unico, nato nel 1929, come la Serie A, in più di novant’anni di storia ha visto tutte le Comunidades Autónomas  in campo, mentre a rimanere escluse solo le due città autonome Ceuta y Melilla. L’entità regionale che ha portato più club è stato con 12 l’Andalusia, seguito dalla Catalogna con 8 e la Comunidad Valenciana con 7. Chi invece ne ha portati di meno, tutte con uno La Rioja (nove stagioni del “defunto” Logroñes), Castilla- La Mancha, sette stagioni con l’Albacete, la prima squadra di Andrés Iniesta, le Isole Baleari (29 stagioni con il Mallorca), la Navarra,  (40 stagioni con l’Osasuna), oltre all’Extremadura, due squadre Extremadura e Mérida, ma solo quattro stagioni.