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La cena di Luigi di Maio

La cena di Luigi di Maio

di Francesco Floris

Di Maio ancora ministro? O magari premier? Così si è scritto. Che il leader pentastellato sia “il nuovo Alfano” in grado di orchestrare tre governi con tre maggioranze diverse, True-News lo ha già scritto. Ma quello che si chiedono in tanti a Roma: dove festeggerà la riconferma Luigi? L’ultima volta, nel mentre della chiamata dalla Farnesina, si era concesso una “pizzata” speciale. Inizio settembre 2019. Luigi Di Maio – in procinto di diventare il nuovo ministro degli Esteri del governo italiano guidato da Giuseppe Conte e sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Pd – va nel ristorante romano “Qvinto” a Tor di Quinto.

La pizzeria “green” di Roma e l’Ambasciata a Londra

Chissà se qualcuno del suo staff lo aveva informato sulla proprietà del locale? Aperto pochi mesi prima come la più grande pizzeria di Roma, con 500 coperti, e a impatto zero e con 2.000 pannelli fotovoltaici dentro un parco da 4.000 metri quadri, c’è un motivo per tutta questa attenzione all’ambiente e all’ecologia. “Qvinto” infatti appartiene a una delle 14 società della holding Green Network, uno dei principali operatori per volumi nel mercato italiano sulla vendita di energia elettrica e gas, fondato e guidato dai coniugi imprenditori Sabrina Corbo e Piero Saulli. Lui ex ingegnere e manager di Enel che a 33 anni, nel 2003, insoddisfatto si lancia nell’impresa di fondare con la moglie una società che arriverà a fatturare 1,5 miliardi annui nel campo dell’energia e guarda in alto, puntando al mercato retail e a un milione di clienti. Lei esempio di imprenditoria femminile (la sua storia finisce anche ripresa sul blog di Laura Boldrini) e premiata nel 2020 come “Tecnovisionaria” all’evento annuale promosso da Women&Technologies – Associazione Donne e Tecnologie nel campo della “Green Energy”. Fra i tanti clienti di Green Network ne compare anche uno di particolare peso: l’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito. Che per la sua sede di Three Kings Yard a Londra il 26 febbraio 2019 – qualche mese prima della pizzata romana alla presenza di Di Maio – sceglie per la fornitura di luce e gas la holding sbarcata sul mercato inglese nel 2016 del gruppo guidato da Corbo e Saulli. Qualcuno avrebbe dovuto specificarlo all’attuale numero uno della Farnesina (ex?), che con il mondo dell’energia aveva già dovuto intrattenere rapporti per gestire il dossier sulla liberalizzazione del mercato di gas ed elettricità quando assunse la carica di Ministro dello Sviluppo Economico all’interno del primo governo Conte, sostenuto da M5S e Lega. Era il 2018.

Green Network: “Mai contatti con Di Maio”

Ora è il 2021 e chissà dove cenerà l’uomo forte di Pomigliano. True-News ha chiesto un chiarimento a Green Network a proposito di quella cena settembrina. La società ha fatto sapere che “ll Ministro di Maio non è stato da noi invitato. La prenotazione è stata effettuata da una persona non conosciuta e, quindi, non sapevamo neppur vagamente della partecipazione del Ministro. La cena è stata regolarmente saldata. Non ci sono stati altri contatti di alcun genere. Più in generale, nel Regno Unito, il nostro Gruppo serve 800mila clienti, fra cui molte ambasciate e siamo molto fieri di essere l’unica azienda Italiana di vendita di energia presente in Inghilterra”.