Home Economy L’elicottero di Prada, il jet di Meloni: la caccia social ai Vip inquinatori

L’elicottero di Prada, il jet di Meloni: la caccia social ai Vip inquinatori

L’elicottero di Prada, il jet di Meloni: la caccia social ai Vip inquinatori

Perché leggere questo articolo: Tutti siamo ugualmente responsabili di fronte alla crisi ambientale, ma chi ha un jet privato è più uguale degli altri. “Jet dei Ricchi” denuncia gli spostamenti compiuti dai cittadini italiani che hanno il maggior impatto in termini di emissioni. Usando, sul canale Twitter dedicato, ironia e sarcasmo

C’è chi ogni giorno fa il “pendolare” con un elicottero Agusta Westland AW-139 da Milano agli stabilimenti Prada vicino Arezzo; chi per festeggiare lo scudetto del Napoli ha noleggiato un aereo per disegnare una “N” con la rotta nel Golfo della città partenopea; c’è addirittura Giorgia Meloni, che per ogni trasferta da presidente del Consiglio vola con un Airbus da 120 posti. Sono solo alcuni degli spostamenti poco sostenibili “spottati” dal canale Twitter “Jet dei Ricchi” (@jetdeiricchi) che quotidianamente segnala gli spostamenti ambientalmente dannosi legati all’uso di aerei e altri velivoli privati.

La “Elon Jet” italiana

Una versione italiana, ironica, graffiante e irriverente di “Elon Jet”, il canale che monitorava i movimenti di Elon Musk, patron di Twitter. E che mira a mostrare la discrepanza tra l’impatto economico, sociale e ambientale delle élite e quello della stragrande maggioranza della popolazione.

Un jet privato della famiglia Del Vecchio, erede dell’impero Luxottica, che viaggia da Milano a Miami nella settimana del Gran Premio di Formula Uno, notano gli animatori del canale, emette ben 47 tonnellate di anidride carbonica. Questo per ciascuno dei voli su aerei privati sull’asse Italia-Usa crea un impatto notevole.

I jet sono sempre più popolari

E i voli di questo tipo nel 2022 sono aumentati in un anno del 1.300%, arrivando a portare da una parte all’altra dell’Atlantico ben 19mila persone. Le tonnellate emesse da ognuno di questi voli sono quelle, per fare un paragone, che un privato cittadino produce in diciassette anni muovendosi in auto. Un volo Bologna-Londra con un jet privato porta un singolo a produrre 7 tonnellate di diossido di carbonio e così via.

Non serve essere ambientalisti radicali per porsi il problema della spaventosa disuguaglianza insita nell’esplosione degli spostamenti via jet privati e velivoli di extra-lusso. Certo, per ragioni di pragmatismo istituzionale possiamo non contare quelli degli esponenti istituzionali e di governo, per quanto anche sui “voli di Stato” ci sia spesso stato ben più di un abuso. Ma nel 2023, con la crisi ambientale e soprattutto un modello di consumo che ha mostrato tutte le sue ristrettezze, esistono simboli stessi del privilegio che non si possono non considerare dannosi sul fronte economico, sociale e ambientale. A maggior ragione in una fase in cui il tema della transizione energetica è all’ordine del giorno.

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#Vinitaly – Giorno 3

C’è un eroe che è arrivato da Brescia pic.twitter.com/JjYKY6VJ4G

— Jet dei ricchi (@jetdeiricchi) April 8, 2023

La proposta dei Verdi sui jet

I jet privati per molti sono il simbolo per eccellenza delle società della disuguaglianze e delle discrepanze aperte dalla globalizzazione nelle società occidentali. “Jet dei ricchi” non si pone solo sul piano del denuncia. Fa anche un grande sforzo propositivo.

La deputata dell’Alleanza Verdi-Sinistra Eleonora Evi ha fatto della loro battaglia una proposta legislativa volta a contenere drasticamente l’attività dei jet privati in Italia e a aumentare la tassazione sui servizi di aerotaxi a beneficio delle casse dello Stato. E “Jet dei ricchi” prosegue anche dando battaglia in forma irriverente e diretta contro chi avversa, in nome di situazioni di fatto come le dinamiche di mercato, ogni proposta restrittiva come quella da loro proposta. La polemica aperta con il conduttore de La Zanzara Giuseppe Cruciani ne è l’esempio.

La crescente percezione della disuguaglianza

Su questo fronte l’Italia necessita sicuramente di un’apertura alla riflessione riguardo la gestione del sistema dei trasporti nel rispetto degli obiettivi del Green New Deal e di un maggior equilibrio macroeconomico, oltre che della riduzione delle disuguaglianze. In Francia si è ampiamente discusso del bando ai voli di breve percorrenza per ragioni ambientali, mentre in Olanda i principali aeroporti stanno iniziando a chiudere i battenti ai voli privati. Né Parigi né Amsterdam sono oggi governati da leader, Emmanuel Macron e Mark Rutte, che appaiono pericolosi esponenti del socialismo reale. Tutt’altro.

La realtà è che la pressione delle opinioni pubbliche sta iniziando, di fronte a effetti sempre più tangibili di disuguaglianze e problematiche sociali di stampo ambientale, a rigettare l’idea Anni Novanta del privilegio come diretta conseguenza del merito. E chiede sempre più controlimiti sociali ai privilegi e all’abuso di posizioni dominanti in materia di distribuzione della ricchezza. La denuncia di “Jet dei ricchi” è salutare sotto diversi punti di vista. Non da ultimo perché mostra quanto di fronte ai grandi problemi del presente il motto secondo cui “siamo tutti sulla stessa barca” è da prendere in forma molto relativa. Specie se dai problemi qualcuno deve scappare a nuoto e qualcun altro può farlo con un volo deluxe.