Home Pharma Marco Bosio (Dg Niguarda): “Parlare di salute mentale post Covid, serve comunicazione e prevenzione”

Marco Bosio (Dg Niguarda): “Parlare di salute mentale post Covid, serve comunicazione e prevenzione”

Marco Bosio (Dg Niguarda): “Parlare di salute mentale post Covid, serve comunicazione e prevenzione”

Parola d’ordine “parlarne”. Non ha dubbi Marco Bosio su quale siano le priorità rispetto alle tematiche sanitarie connesse alla salute mentale. Il Direttore Generale del Grande Ospedale Niguarda di Milano parla di una necessità: discutere subito “dopo questo periodo di pandemia”. “È vero – dice Bosio a True-News – che i problemi c’erano già prima, ma il Covid ha acuito in maniera pesante quelle che potevano essere le sofferenze, anche psichiche, di tante persone”. Lo dicono i dati , lo dice il buon senso degli addetti ai lavori.

Da Dg di uno dei principali ospedali milanesi, Bosio è convinto che “a questo punto dobbiamo investire maggiormente sicuramente su alcuni aspetti”. Quali? “Quella che è la comunicazione, i messaggi positivi” valorizzando a livello di capillarità il racconto e la spiegazione agli utenti e ai cittadini di “ciò che può fare il Servizio Sanitario Nazionale e quello Regionale per le persone che soffrono”. Seconda freccia da scoccare? “L’investimento in prevenzione”. Il tema dell’aggancio precoce è forse quello più impellente, sia rispetto alla salute mentale quanto alle dipendenze connesse alla stessa, come peraltro ben fotografato dalle relazioni tecnico-illustrative che accompagnano l’ultima legge regionale lombarda sulla materia e le opinioni dei massimi esperti in materia.

Fare in modo – spiega Marco Bosio – di intercettare molto prima le persone che presentano questo tipo di problematiche”. Il vero cambio di passo. Come si può ottenere? Una sola via. “Lavorando molto – chiude il Direttore Generale del Niguarda – sui giovani e sulle scuole. Anche questa ragione giornate come la  World Mental Health Day (nel 2021 dedicata alle disuguaglianze globali, NdR) servono per sensibilizzare e fare in modo che il discorso sulla patologia continui e vada avanti in maniera sempre più spedita e capillare”.