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Covid: life science e digitale, ecco tutti i progetti finanziati alle Università

Covid: life science e digitale, ecco tutti i progetti finanziati alle Università

Firmato il 30 aprile il decreto dal Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione, Vincenzo Di Felice. Pubblicata il 14 maggio sul sito del Mur. Ecco la graduatoria ed ammissione al finanziamento dei progetti  di ricerca presentati in risposta all’Avviso FISR 2020COVID- PRIMA FASE nelle aree “Life Sciences – Physics and Engineering – Social Sciences and Humanities”.

Milano teste di serie

Nell’elenco formato da decine di proposte ammesse presentate da Università e enti di ricerca che potranno beneficiare di contributi proporzionali al costo, a fare la parte del leone sono proprio gli studi e i progetti relativi a indagare nel profondo le cause biologiche, le risposte dei sistemi sanitari e le tecnologie di contrasto alla pandemia da Covid-19. Il progetto che si è aggiudicato il primo gradino del podio con un punteggio di 130 è coordinato dall’Università degli Studi di Milano e mira a studiare il “Test rapido di contagiosità da COVID-19: sviluppo di un biosensore per misurare la presenza del virus intero nell’esalato respiratorio” con 56mila euro di contributo su 70mila totali.

Sempre la Statale di Milano è stata ammessa assieme all’ateneo di Padova per un finanziamento si 28mila euro ciascuna su 35mila di costo stimato per la ricerca “Mini-cuori paziente-specifici per stratificare il rischio di miocardite a seguito di infezione da SARS-CoV-2”. Mentre assieme al Politecnico i due poli pubblici milanesi avranno il compito di elaborare “Modellazione matematica degli effetti di COVID-19 sulla funzione cardiaca”.

La Sapienza di Roma si occuperà di “Studi dei profili immunologici e delle risposte immunitarie esercitate contro il virus SARS-Cov- 2 e della possibile correlazione con l’evoluzione clinica della malattia” grazie a un contributo di 56mila euro su 70mila di costo totale.

Enti di ricerca come il CNR o l’Enea si aggiudicano le partite per studiare e monitorare alcune tecnologie: dalla “Sterilizzazione di sistemi di condizionamento d’aria mediante UVC prodotto a microonde”, al “Sistema di sanificazione automatico UV-C Safety integrato in lampada da soffitto” fino al progetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme a Università di Salerno e Palermo per la creazione di “Piattaforma web interattiva e multimediale per la didattica (scuola secondaria I-II grado) e la formazione dei docenti sui Cicli Epidemici: Storia, Dinamiche, Lessico”.

All’Università di Bologna si cambia tema arrivano 50mila euro per studiare la “E-Democracy”, la democrazia digitale al tempo del Covid e la creazione di una piattaforma per processi decisionali “virtuosi”. Alla Libera Università “Vita Salute S. Raffaele” di Milano il compito di analizzare i provvedimenti normativi di contenimento dell’epidemia emanati nel corso del tempo per fornire un’analisi delle motivazioni sottostanti al loro rispetto o violazione ed elaborare un supporto concettuale per il legislatore. La “Ca’ Foscari” di Venezia con 41mila euro di contributo approfondirà gli “Impatti della sanificazione anti Covid-19 in musei ed ambienti ecclesiastici”. Al Politecnico di Torino il compito di sviluppare in futuro una maschera facciale “per la Prevenzione dell’ipercapnia nella pratica sportiva”.

Si torna sul sanitario in senso stretto con l’Università di Brescia a cui va il compito del progetto “ResponsiX”: valutazione della severità della polmonite da COVID-19 guidata da un sistema di Intelligenza Artificiale “responsabile” e impiegabile nel contesto clinico. Genova e Firenze avranno un bel da fare nel coordinare e riprendere in mano tutti i data sulla sorveglianza epidemiologica dell’eccesso di mortalità in Italia nel 2020 e rivederli da zero per avere statistiche più aggiornate e scostamenti medi sulla mortalità e non solo.

La “Federico II” di Napoli insieme al Politecnico di Torino per Rilevamento ed amplificazione della presenza di immunoglobuline in sangue affetto da COVID- 19 con l’uso di biosensori”. La Bicocca di Milano assieme all’Università dell’Insubria e quella di Torino dovranno lavorare a dei modelli statistici “Bayesiani di tipo network per Prevenzione, Preparazione e Previsione del rischio di diffusione di epidemie a supporto di decisioni, comunicazione e inclusione sociale”. Mentre l’Università “Aldo Moro” di Bari insieme al Politecnico del capoluogo pugliese dovranno realizzare un sistema portatile per l’analisi dell’efficacia dei dispositivi di protezione individuale. Tra le decine di progetti consultabili dal sito del Mur da segnalare anche il lavoro coordinato fra i poli universitari di Cagliari, Messina e Roma-Tor Vergata per trattare “l’Ingegnerizzazione di protocolli virologici e computazionali intelligenti per la gestione rapida e performante dello screening di agenti anticoronavirus”.