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Vanessa Ferrari, disturbi alimentari vissuti a 19 anni: la confessione della ginnasta

Vanessa Ferrari, disturbi alimentari

Vanessa Ferrari, disturbi alimentari vissuti quando aveva 19 anni. La confessione è arrivata direttamente dalla ginnasta che ha deciso di raccontare la sua esperienza dopo le denunce di abusi psicologici sul tema del peso da parte delle ginnaste della ritmica.

Vanessa Ferrari, disturbi alimentari vissuti a 19 anni

 Vanessa Ferrari, argento olimpico a Tokyo nella ginnastica artistica, ha denunciato disturbi alimentare vissuti a 19 anni. La ginnasta, oggi 31enne, di Orzinuovi ha deciso di farlo sapere dopo le denunce di abusi psicologici sul tema del peso da parte delle ginnaste della ritmica.  Ha deciso di rendere pubblica la sua esperienza negativa sui social lanciando un messaggio forte e chiaro.

La confessione della ginnasta

“Quando sono comparse le prime notizie sulle denunce, non sono rimasta sorpresa. Ho vissuto tante esperienze positive ma anche tante negative”, ha dichiarato al ginnasta. Conosco perfettamente questi aspetti – continua -. Ho vissuto sulla mia pelle problemi alimentari: all’età di 19 anni mi mandarono in una clinica e solo dopo un paio di anni sono guarita. Durante la mia carriera fortunatamente però ho vissuto  qualche cambiamento nel mio ambiente”. 

“Ho avuto modo di confrontarmi – prosegue Vanessa Ferrari – anche con il pensiero di altri ginnasti ed ex ginnasti e spero che finalmente si possa intervenire definitivamente affinché la ginnastica, lo sport che amiamo, senza distinzione di sezioni o di livello sia pulito” continua l’atleta che crede a quanto emerso in questi giorni, precisando come “lo sport sia fatto di sacrifici e di rinunce ma prima di tutto, prima di qualsiasi risultato – evidenzia – vengono le persone e la loro salute”. 

Poi, lancia due appelli: uno all’umanità delle persone “perché penso che debba esserci un confine netto tra severità in ottica di disciplina e cattiveria”, e l’altro a non demonizzare la ginnastica “perché non è prendendo le distanze da un ambiente che le cose cambiano, e perché la ginnastica è un mondo magnifico benché complesso. Sta a noi – sottolinea – proteggerlo”.

 

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