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Una giusta causa, storia vera: chi era Ruth Bader Ginsburg

Una giusta causa, storia vera: chi era Ruth Bader Ginsburg

L’8 marzo è la giornata internazionale della donna, meglio nota come “festa della donna”. E su Rai 1 in prima serata, per ricordare questa giornata, viene trasmesso un film su Ruth Bader Ginsburg “Una causa giusta”. 

Chi era Ruth Bader Ginsburg

Ruth Bader Ginsburg è una delle prime donne ammesse alla facoltà di giurisprudenza dell’università di Harvard nel 1955. La sua figura, dunque, è l’ideale per poter festeggiare la festa della donna. Icona femminista molto impegnata per le donne, fu nominata giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti dall’allora Presidente Bill Clinton (entrò in carica il 5 agosto 1993). Prima di questo traguardo, però, superò diverse difficoltà. Dal 1963 al 1972, infatti, diventa docente presso la Rutgers University, ma con uno stipendio molto più basso rispetto ai suoi colleghi maschi (perché suo marito aveva un lavoro ben retribuito). Dal 1972 al 1980, anni in cui insegnò alla Columbia University, fu co-autrice del primo libro scolastico di legge sulla discriminazione sessuale e patrocinò diverse cause legali a favore del diritto di genere. Morì il 18 settembre 2020 a causa di un cancro metastatico al pancreas, ma gran parte della sua carriera la dedicò a battaglie per i diritti delle donne e alla promozione dell’uguaglianza di genere. Dal 2021 è ricordata anche a Milano con una targa al Giardino dei Giusti.

 

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Il film “Una giusta causa” su Rai 1

Su Rai 1, proprio in occasione dell’8 marzo, andrà in onda un film su di lei diretto da Mimi Leder con Felicity Jones, Armie Hammer, Justin Theroux, Sam Waterson. La pellicola racconta la storia di colei che sarebbe diventata un’icona femminista negli Stati Uniti, contribuendo a lottare contro ogni forma di discriminazione verso le donne. Nel corso della sua vita, in particolare, ha subito anche alcune difficoltà legate al suo essere donna. All’inizio le fu impossibile trovare lavoro negli studi legali proprio per questa ragione, ma la sua battaglia fu determinata e lunga. Sostenuta dall’avvocato progressista Dorothy Kenyon, Ruth aprì un processo per discriminazione di genere che fu vinto proprio da Ginsburg creando un precedente importante. Nel 1993 fu nominata giudice della corte suprema e morì il 18 novembre 2020.