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Uber Eats chiude in Italia e licenzia tanti rider: la protesta dei sindacati e la risposta dell’azienda

Uber Eats

Uber Eats chiuede in Italia e licenzia tanti rider. Dopo la decisione dell’azienda di food-delivery è arrivata l’immediata protesta dei sindacati a difesa dei tanti rider che si sono trovati senza contratto.

Uber Eats chiude in Italia e licenzia tanti rider

Uber Eats chiude i battenti in Italia e si ridimensiona: l’annuncio è arrivato da Manuele de Mattia (comunicazioni Uber Eats), che ha dato la notizia sul sito dell’azienda di Food delivery. A farne le spese sono tanti rider. Secondo quanto riferito dai sindacati, sarebbero 50 i dipendenti della società che perderanno il lavoro, mentre 7.000 sarebbero i rider coordinati dalla piattaforma in oltre 60 città italiane.

La protesta dei sindacati e la risposta dell’azienda

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil hanno protestato con una nota ufficiale contro la decisione dell’azienda di licenziare tanti ridere, giudicandola “molto grave, nonché lesiva dei diritti dei lavoratori e delle prerogative sindacali”. Secondo i sindacati “Uber Eats debba assumersi la responsabilità delle sue decisioni anche nei confronti di tutte le persone che da anni lavorano come rider. Chi fino a oggi ha garantito all’azienda incassi e la possibilità di proseguire l’attività commerciale, oltre a venir licenziato, si vede negata ogni possibilità di confronto”.

“In questi anni, purtroppo, non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo”: questa la motivazione espressa dalla multinazionale, come ha scritto il responsabile della comunicazione Manuele De Mattia sul blog dell’azienda. “Il nostro obiettivo principale è ora quello di fare il possibile per i nostri dipendenti in conformità con le leggi vigenti”, si legge nella dichiarazione, assicurando “al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti e i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma”.

La multinazionale, in conclusione, ribadisce l’impegno “verso l’Italia, che non intendiamo assolutamente abbandonare: questa decisione ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di mobilità, dove stiamo registrando una crescita importante”.