Home Facts Superbonus, a Genova protesta degli imprenditori contro il blocco della misura: ecco le motivazioni

Superbonus, a Genova protesta degli imprenditori contro il blocco della misura: ecco le motivazioni

Superbonus, a Genova

Superbonus, a Genova diversi imprenditori scendono in strada per protestare contro la decisione del governo Meloni di bloccare la misura. Da un gruppo chiamato “Basta crediti incagliati” è partito il grido di protesta che si svilupperà concretamente in strada martedì 21 marzo.

Superbonus, a Genova protesta degli imprenditori contro il blocco della misura

Il blocco del Superbonus ha creato tanto malcontento soprattutto nel settore edile e nell’imprenditoria. Così a Genova, martedì’ 21 marzo, ci sarà una grande manifestazione di protesta contro la decisione del Governo Meloni. Diversi imprenditori edili genovesi hanno creato un gruppo denominato ‘Basta crediti incagliati’, raccogliendo tante adesioni. La manifestazione si svilupperà su due cortei che partiranno poco dopo le ore 7: il primo da piazzale Resasco a Staglieno  e il secondo da via Renata Bianchi a Campi. Entrambi si sposteranno verso piazza de Ferrari per raggiungere il palazzo della Regione.

Ecco le motivazioni

“Sarà un martedì di protesta – spiegano dal gruppo – una giornata in cui le imprese edili scenderanno in piazza bloccando l’intera città con i propri mezzi di lavoro. Uniti dal rischio di fallimento, le piccole e medie imprese edili si raduneranno a Staglieno e  a Campi per raggiungere il palazzo della Regione in Piazza De Ferrari.  Una manifestazione incentrata sul blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali che ha creato e sta creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia del territorio, giacché l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus. Questo ha definito una persistente carenza di liquidità nelle imprese edili che, ove non intervenga un repentino ‘cambio di rotta’ determinerà, a brevissimo, il loro fallimento. Gli effetti si ripercuoteranno sui dipendenti e sulle loro famiglie, sui fornitori, sui professionisti coinvolti, sulle banche e sui condomini. Occorre – concludono – un immediato intervento risolutore, volto in primo luogo allo sblocco del mercato secondario dei crediti e alla loro repentina monetizzazione”.

“Potremmo creare del fastidio alla città – spiegano ancora dal gruppo – ma siamo costretti a farlo per non fallire. Con le nuove regole i nostri cassetti fiscali sono pieni di crediti d’imposta ma la liquidità è finita. Non abbiamo più soldi sui conti corrente perché le banche non acquistano più il credito. Scenderemo in piazza con i mezzi – concludono – martedì 21 marzo la città sarà paralizzata. Non arrabbiatevi con noi, ci scusiamo, ma il governo ci sta facendo fallire, dobbiamo sopravvivere e non vogliamo lasciare famiglie a casa. Chiediamo comprensione e ai cittadini che hanno i ponteggi sui palazzi di unirsi a noi”.

 

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