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Squid Game dilaga tra i bimbi, petizione per fermare la serie: come firmare

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Squid Game, petizione online come firmare in Italia per bloccare la serie Tv. La Fondazione Carolina, onlus creata a Milano nel nome di una giovane vittima di cyberbullismo, ha lanciato una petizione online per chiedere di bloccare la serie Tv che sta spopolando tra i giovanissimi.

Squid Game, petizione online: come firmare

Squid Game, petizione online come firmare? Intanto, sono circa novemila le firme raccolte dalla Fondazione Carolina – intitolata a Carolina Picchio, prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia, suicidatasi nel 2013 – nella petizione online “Fermiamo lo Squid Game”, lanciata su Change.org e diretta alla Commissione parlamentare per infanzia e adolescenza. Sconsigliata agli under 14, la serie proposta da Netflix, incentrata su giochi infantili nei quali chi perde muore, in realtà si è diffusa rapidamente tra i giovanissimi, anche alla scuola primaria, e si è fatta “modello” per nuove modalità di gioco.

Basta andare su sito della fondazione, inserire nome, cognome e il proprio indirizzo mail e poi cliccare su “Firma questa petizione”.

Squid Game, petizione in Italia per bloccare la serie Tv

Squid Game, la nuova serie sudcoreana targata Netflix, è sulla bocca di tutti. In poche settimane, è diventata la serie più vista in Italia e in decine di altri paesi.

La Fondazione Carolina, con sede legale a Milano, ha lanciato una petizione online per chiedere di bloccare la serie Tv Squid Game.Di fronte allo sgomento di mamme e maestre delle scuole materne non bastano i buoni propositi, ma serve un’azione concreta”, si legge nell’appello che accompagna la petizione sulla piattaforma Change.org, firmata al momento da oltre 2.900 persone. La Fondazione specifica che si tratta di una provocazione che “risponde alla necessità di far fronte alla sconfitta dei parental control e alla crisi della genitorialità”.

“La petizione è una provocazione – commenta Ivano Zoppi, segretario generale Fondazione – serve per sensibilizzare genitori, opinione pubblica e istituzioni. I minori vanno tutelati, anche nella dimensione digitale, dove prendono visione di contenuti distorti, che non possono comprendere ma riescono a replicare perché verosimili. Come i giochi di Squid Game». Ecco allora “un, due, tre stella” – “l’orologio di Milano fa tic tac” – e il tiro alla fune, con felpe e giubbotti annodati. Insomma, i giochi “classici” ma con schiaffi e punizioni per chi perde”.

L’unica soluzione possibile” per difendere il “principio di incolumità dei minori è la censura vecchio stampo”, sottolinea Ivano Zoppi.

Squid Game pericolosa per i bambini

Un contenuto “micidiale per gli utenti più piccoli e i giovani più fragili”. Così viene definita “Squid game”, la serie tv che spopola su Netflix, dalla Fondazione Carolina, onlus creata nel nome della piccola Carolina Picchio, giovane vittima di cyberbullismo.

Da alcune scuole lombarde ma non solo sono arrivate segnalazioni di comportamenti emulativi da parte di bambini anche delle scuole elementari: i piccoli imitano i giochi che sono al centro della della serie tv coreana, semplici divertimenti come “un, due, tre… stella” che però in Squid game prevedono un esito mortale per i concorrenti che sbagliano.

Rispetto alle segnalazioni arrivate, prosegue Zoppi: “La prima segnalazione è arrivata dalla mamma di un’alunna della materna e tante altre sono giunte pure dalle primarie. Sono anni che cerchiamo di spiegare che bambini e preadolescenti non possono vivere autonomamente il web. Il problema non è lo streaming e la soluzione non è solo nel parental control. Il web e i social propongono recensioni, meme, video sull’onda della viralità. Per non parlare dei link su Telegram. La questione non è tecnologica, ma educativa e riguarda tutti noi. Siamo già stati contattati dalle istituzioni e confidiamo sia presto attivato un primo tavolo di confronto sul benessere digitale dei minori. Intanto a Torino, con Casa Benefica, giovedì presenteremo un percorso educativo dedicato”.

La Fondazione commenta la decisone anche con un post sui canali social: “Online e sui social i bambini accedono a contenuti che non comprendono, ma che possono emulare nella realtà anche se lontani dal loro vissuto. Ciò rappresenta un pericolo, per loro stessi e per gli altri. #FondazioneCarolina, oltre a sensibilizzare e a responsabilizzare il mondo adulto, garantisce un supporto costante alle famiglie e alla #scuola, impegnandosi per la tutela delle vittime e per il recupero dei minori responsabili di condotte violente e inconsapevoli. In questa logica di servizio mettiamo a disposizione materiale didattico e schede educative sempre aggiornate”

Intanto, si parla già di una seconda stagione in produzione. In una recente intervista al Times, Hwang Dong-hyuk si è sbottonato di più, condividendo alcuni suoi possibili spunti per la seconda stagione di Squid Game: “Se ci sarà una seconda stagione, ho lasciato alcune questioni aperte che mi piacerebbe approfondire”.