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Roma, insegnante di religione arrestato per violenze sessuali

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Con l’inizio di una nuova giornata, giungono anche nuove notizie, più o meno piacevoli. Nei dintorni di Roma un insegnante di religione è stato arrestato per violenze sessuali.

Si parla in questo caso di pedofilia.

Violenze sessuali su minori, arrestato insegnante di religione

Un reato commesso diverso tempo fa a Tivoli, ma che ha visto la sua conclusione soltanto qualche ora fa. L’uomo in questione ha 46 anni ed è un insegnante di religione, che deve però rispondere all’accusa di violenza sessuali ai danni di quattro ragazzi, tutti intorno a un’età che va dai 10 ai 15 anni (età che avevano in quel periodo). Violenze proseguite per anni, grazie ad un rapporto di fiducia e di amicizia che aveva instaurato con le vittime.

A spiegarlo lo stesso procuratore, tramite una nota:

“Dopo avere creato una relazione di fiducia e amicale con i minorenni e i loro genitori è gravemente indiziato di avere commesso violenze sessuali, specie approfittando di gite organizzate unitamente ad associazioni educative anche di carattere religioso, delle quali faceva parte”.

L’uomo ricopriva anche dei ruoli di stampo religioso e sembra che sia coinvolti in tanti altri reati, analoghi e differenti, sui quali si tenta di fare chiarezza.

A denunciare anche il modus operandi dell’insegnante, è stato anche il Vescovo di Tivoli, dopo aver ricevuto la notizia di una presunta violenza avvenuta nel Consultorio diocesano. Questo ha portato a far scattare la denuncia, emettendo una comunicazione alla Diocesi di Tivoli e Palestrina:

“Ricevuta poi la denuncia in sede canonica da parte dei genitori della medesima presunta vittima, constatato il ‘fumus delicti’, da parte sua ha immediatamente revocato l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica al docente e da allora lo stesso non ricopre più alcun incarico pastorale nella diocesi. Il Vescovo esprime il proprio dolore e quello della Chiesa locale, insieme alla vicinanza e intima sofferenza verso coloro che soffrono in questo frangente”.

Un vero e proprio caso di pedofilia, aggravato dal ruolo “educativo” che il 46enne ricopriva.