Home Facts Maledizione di Yaya Toure su Guardiola tolta: ora l’allenatore del Manchester City può vincere la Champions

Maledizione di Yaya Toure su Guardiola tolta: ora l’allenatore del Manchester City può vincere la Champions

Maledizione di Yaya Toure

Maledizione di Yaya Toure su Guardiola sembra essere stata tolta. L’allenatore spagnolo non riesce a vincere più la Champions League e per molti è riconducibile a una presunta maledizione lanciata dall’ex agente del calciatore ivoriano.

Maledizione di Yaya Toure su Guardiola tolta

Guardiola non riesce a vincere la Champions League ormai da anni e per molti la causa è stata la presunta maledizione mandata dall’agente di Yaya Tourè che arrivò ai ferri corti con l’allenatore spagnolo quando giocava nel Manchester City. Secondo l’ex agente di Yaya Touré il mancato successo del catalano era dovuto a una maledizione lanciata dall’ex centrocampista ivoriano, colpa di un torta di compleanno mai comprata. Ora però sembra essere stata tolta.

Ora l’allenatore del Manchester City può vincere la Champions

Mirror Dimitri Seluk agente del centrocampist ivaoriano ha parlato della maledizione tolta: “Mi scuso per questa faccenda. Penso che sia tempo che questa amarezza finisca. So che Yaya prova lo stesso sentimento perché non desidera altro che successo per il City. Posso dire che l’incantesimo è stato ora tolto dagli sciamani”. “Vi ricordate quando una volta ho criticato il City per non avere regalato una torta di compleanno a Yaya Toure? Questo mese faccio il compleanno e il mio regalo è che questa maledizione finisca. Mi auguro che il City possa fare il Treble quest’anno. Penso che il City vincerà la Champions League con Pep Guardiola. Hanno grandi possibilità di vincere quest’anno. Altrimenti la vinceranno nei prossimi tre anni”.

Tuttavia, Yaya Touré è intervenuto sulla questione senza troppi giri di parole: “Non associatemi a queste sciocchezza – ha postato su Twitter l’ivoriano -. Sono stereotipi sulle maledizioni africane che è dannoso amplificare. Quest’uomo non mi rappresenta in alcun modo”.