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Kekko dei Modà parla della depressione: “Un male oscuro che non si vede”

Modà a Bassano del Grappa

Kekko dei Modà parla della sua lotta con la depressione“Attacchi di panico per anni. È un male oscuro che non si vede”. Il leader della band si svela in una lunga intervista al Corriere della Sera in vista del Festival di Sanremo 2023“Ho pensato di smettere”.

Kekko dei Modà e la sua battaglia con la depressione: “È un male oscuro”

Francesco Silvestre, detto Kekko, frontman del noto gruppo musicale dei Modà, ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui ha raccontato l’ispirazione di Lasciami, il brano della band per il Festival di Sanremo 2023. Il pezzo è aperto a più chiavi di lettura, come spiega il cantante, ma ha anche una base nelle sue esperienze di vita: “Ho scelto una metafora per lasciare libera l’interpretazione: la fine di un amore per essere universale o di una depressione per raccontare il mio vissuto“.

Da anni, infatti, il cantante è in lotta contro la depressione. La prima diagnosi arriva nel 2021, ma il male influenzava la sua vita già da tempo: Il 29 aprile 2021 mi sono svegliato e non riuscivo a piegare le gambe. Pensavo fosse un’influenza ma dopo dieci giorni a letto ho temuto che potesse essere una malattia degenerativa. Mi ha visitato un neurologo e mi ha diagnosticato la depressione. Ho capito tutto dopo. Da anni avevo attacchi di panico prima dei concerti, ma sono andato avanti negando, mostrandomi forte anche per il senso di responsabilità verso la mia famiglia e i miei genitori. Ho accumulato troppo e il cervello alla fine mi ha bloccato il fisico. La depressione è un male oscuro che non si fa vedere e vive dentro di te“.

I primi segnali e le conseguenze della pandemia, come sta oggi il cantante?

I primi segnali della malattia risalgono a diversi anni prima, ma all’epoca Kekko gli diede poco peso: “Nel tour del 2017, quello dopo i due San Siro, sentivo le gambe che non tenevano, andavo in confusione. All’ultima data mia madre aveva in mano il rosario. Ho pensato di smettere del tutto. Nei mesi successivi mia figlia Gioia mi ha chiesto più volte: “Papà perché non canti più?”. Le dicevo che era per il mal di gola. Mi si è stretto il cuore quando la pediatra le ha prescritto un antibiotico e lei le ha detto di darlo anche a me”.

Il Covid e lo stop nel periodo della pandemia non lo hanno affatto aiutato: “Mi ha dato il colpo di grazia. Quando sei in quello stato cerchi di tenere solo le cose che ti fanno sentire al sicuro: il solito ristorante, i soliti amici. Il Covid mi ha tolto anche quello. Ci sono stati momenti non semplici, ricordo quando chi mi era vicino mi vedeva con lo sguardo perso nel vuoto”. A quel punto, Kekko si affida alle cure: “I farmaci sono il veleno di cui parlo nella canzone. All’inizio li vedi così, pensi che quelle medicine si diano ai pazzi. Mi vergognavo, ma lentamente sono tornato a vedere i lati positivi della vita“. Adesso il cantante, con i Modà al suo fianco, pensa solo al futuro: Non sono guarito, ma il tour dell’anno scorso mi ha lasciato carico di adrenalina e mi ha fatto capire che se stai sul divano non guarisci. Questo mi ha dato il coraggio di affrontare il Festival“.