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Gimbe, report sull’andamento del Covid e messaggio mandato al ministro Schillaci

Gimbe

Gimbe ha reso noto i dati dell’andamento della pandemia in Italia nell’ultima settimana. Inoltre, la Fondazione ha mandato un chiaro messaggio al ministro della Salute Orazio Schillaci. Ecco com’è la situazione.

Gimbe, report sull’andamento del Covid

Gimbe ha pubblicato l’ultimo report dell’andamento della pandemia in Italia. Nell’ultima settimana (13-19 gennaio) in calo i ricoveri Covid nelle terapie intensive (-83 pari a -26,8%), i decessi, 495 contro i 576 della settimana precedente (-14,1%) e i ricoveri ordinari (-22,1% pari a -1.418 pazienti con sintomi). Continuano a scendere i contagi segnando -38,3% “pari alla percentuale della settimana precedente: da 84mila a quota 52mila, con una media mobile a 7 giorni sopra i 7 mila casi al giorno”.

«Sul fronte dei nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si registra un’ulteriore diminuzione (-38,3%) pari a quella della settimana precedente: dagli 84 mila della settimana precedente i nuovi casi scendono a quota 52 mila, con una media mobile a 7 giorni sopra i 7 mila casi al giorno».

Messaggio mandato al ministro Schillaci

Le analisi indipendenti della Fondazione Gimbe rilevano alcune criticità sulla completezza dei dati relativi alla campagna vaccinale.  «In 4 mesi – commenta Cartabellotta – il numero di over 60 e fragili per i quali sono trascorsi i 120 giorni dal primo richiamo secondo le nostre stime è aumentato di circa 700 mila persone».

La Fondazione Gimbe chiede al Ministro Schillaci di aggiornare tutte le platee, in particolare quella relativa ai destinatari della quarta dose, e di includere nella rendicontazione pubblica sulla campagna vaccinale le somministrazioni nella fascia 6 mesi-5 anni. «I numeri documentano che la popolazione suscettibile è di oltre 23,82 milioni – conclude Cartabellotta – al netto di chi ha contratto l’infezione da meno di 120 giorni. Oltre ai 6,25 milioni di persone mai vaccinate, ce ne sono ben 5,77 milioni che non hanno effettuato il primo richiamo (terza dose). Ma soprattutto, per ciò che riguarda la prevenzione della malattia grave, 11,8 milioni di anziani e fragili non hanno ricevuto la quarta dose (secondo richiamo) e 2,5 milioni non hanno ricevuto il terzo richiamo (quinta dose), raccomandato ad over 80, ospiti RSA e over 60 con fragilità per patologie concomitanti o preesistenti».

 

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