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Esame di stato 2022: ritornano le due prove scritte e gli studenti protestano

Esame di stato 2022

Esame di stato 2022: ritorno alla normalità e alla vecchia modalità con qualche piccolo nuovo dettaglio. Ritornano le due prove scritte che negli ultimi due anni hanno lasciato il posto a un’unica prova orale. Anche se gli studenti non sono molto felici di questa decisione.

Esame di stato 2022: tornano le due prove scritte

Con due scritti – Italiano più seconda prova di indirizzo – e un orale non più extralarge in cui si partirà da dove vuole la commissione. Non ci sarà elaborato da casa. Sarà, è la volontà mista a tanta speranza del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, un Esame di Stato come se fossimo usciti dalla dittatura del virus: “Dobbiamo gradualmente uscire dall’emergenza”, dice.

L’esame di stato inizierà per tutti mercoledì 22 giugno alle ore 8,30, con la prova d’Italiano. Ci saranno sette tracce articolate in tre tipi di richiesta: analisi e interpretazione di un testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Il 23 giugno, il giorno dopo, si proseguirà con la seconda prova scritta, diversa per ogni indirizzo scolastico.

A partire da lunedì 27 giugno, possono iniziare i colloqui orali, che si apriranno con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione: il testo (o il documento, il problema, il progetto) sarà sottoposto al candidato. Per chi risulterà positivo sarà messa a disposizione una videoconferenza.

Gli studenti protestano

Gli studenti protestano perché ritengono che le loro richieste non siano stati ascoltati. In programmazione venerdì prossimo, secondo quanto apprende l’Adnkronos, la mobilitazione nazionale contro l’esame di Stato annunciato dal ministero dell’Istruzione.

“Il Mi non ha ascoltato le richieste della comunità studentesca. Da qualche mese, infatti, le associazioni degli studenti chiedevano un esame che fosse incentrato sulle singolarità dello studente, eliminando gli scritti e inserendo una tesina”, in modo da tener conto delle difficoltà enormi nella didattica e nell’apprendimento degli ultimi tre anni. “Siamo sconcertati. E’ un esame senza senso”, afferma Tommaso Biancuzzi, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi