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Delitto Nada Cella, chi era e come è stata uccisa

Delitto Nada Cella

Delitto Nada Cella: la morte di Nada Cella del 1996 ritorna nelle pagine di cronaca e nelle trasmissioni tv. Sembra che pochi giorni prima del delitto, la ragazza avrebbe preso dall’ufficio un floppy disk mai ritrovato.

Delitto Nada Cella, chi era

Nada Cella era una giovane di 24 anni e la mattina del 6 maggio 1996, fu brutalmente aggredita e uccisa all’interno dello studio del commercialista in cui lavorava come segretaria.

La mattina in cui fu uccisa Nada si trovava sola nell’appartamento di via Marsala a Chiavari (Genova), dove è impiegata come segretaria presso lo studio di un commercialista, Marco Soracco. Poco dopo le 9 il principale, che nel frattempo ha raggiunto anche lui l’ufficio, l’ha trovata distesa a terra nella sua stanza, in un lago di sangue. E’ ferita in varie parti del corpo e ha il cranio fracassato. Trasportata d’urgenza all’ospedale da un volontario della Croce Verde suo amico d’infanzia, non è sopravvissuta ai colpi che le sono stati inferti. Sul luogo del delitto non sono stati trovati indizi da cui partire per le indagini. Tutto è in ordine, non ci sono né orme né impronte, non si è trovato nemmeno l’oggetto con cui la ragazza è stata ferocemente aggredita. Nello stabile nessuno ha sentito grida o rumori sospetti, né ha notato la presenza di estranei.

Nada Cella, come è stata uccisa

Nada Cella venne trovata morta a Chiavari nel 1996 all’interno dello studio da commercialista di Marco Soracco, dove lavorava. Nada Cella aveva 25 anni quando venne uccisa, colpita alla testa con un oggetto pesante (l’arma del delitto non è mai stata ritrovata). Oggi, 5 novembre 2021, si è saputo che la Procura di Genova ha indagato per omicidio Annalucia Cecere, residente a Boves ed ex maestra.

Delitto Nada Cella: ultime notizie

Nella serata del 2 dicembre 2021 la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” in onda su Rai3 è tornata sul caso di Nada Cella. Dopo le indagini aperte sulla figura di Annalucia Cecere spuntano delle novità.

Secondo quanto raccontato proprio dalla mamma di Soracco alla trasmissione di Rai3 in quegli anni, Nada si era recata in ufficio due giorni prima del delitto. “Mi ha detto di essere venuta per parlare con mio figlio – spiegava – perché temeva di aver dato alcune informazioni sbagliate a una cliente. Ha acceso il computer e ha estratto un dischetto che poi ha messo in borsa”. Questo floppy disk non è mai stato ritrovato.

La mamma di Nada racconta ai microfoni della trasmissione Rai di aver discusso poco tempo prima dell’omicidio con sua figlia in merito alla morte di una donna che si era suicidata a causa dell’usura. “Stavamo guardando la televisione – spiega mamma Silvana – e quando abbiamo sentito questa notizia al tg, lei è apparsa molto turbata. Mi ha solo detto che credeva ci fossero tanti casi di usura anche a Chiavari ma non mi ha mai spiegato perché”. Il mistero si infittisce davanti a un’intercettazione che ha come protagonista Marco Soracco, datore di lavoro della vittima, e un suo amico. All’uomo diceva che presto la segretaria se ne sarebbe andata e che a quel punto i giornali avrebbero riportato un importante sconvolgimento. La natura di questo riferimento però non è mai stata verificata.