Home Facts Covid, nuova variante XE scoperta in Regno Unito: è più contagiosa di Omicron 2?

Covid, nuova variante XE scoperta in Regno Unito: è più contagiosa di Omicron 2?

Nuova variante XE

Nuova variante XE scoperta e rivelata nel Regno Unito. Secondo le prime indagini questa nuova mutazione del virus sembra essere più contagiosa ma per il momento non molto diffusa.

Covid, nuova variante XE scoperta in Regno Unito

Le mutazioni del Covid non smettono di generarsi. Nel Regno Unito ecco l’ennesima variante Omicron, la nuova forma del virus SarsCoV2 chiamata Xe. Lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che nel suo aggiornamento settimanale sulle varianti considera la Xe il frutto di una ricombinazione dei due principali sottotipi della Omicron, BA.1-BA.2.

“XE appartiene alla variante Omicron fino al momento in cui non saranno riportate differenze significative nella trasmissione e nelle caratteristiche della malattia, inclusa la gravità”, scrive l’Oms. La Uk Health Security Agency (Ukhsca) ha dichiarato la presenza della cosiddetta XE, una mutazione ricombinante di Omicron, in particolare dei ceppi BA.1 e BA.2.  Da specificare che questa nuova variante è stata rilevata per la prima volta nel Regno Unito il 19 gennaio scorso, e da allora è stata riscontrata in 637 persone.

È più contagiosa di Omicron 2?

Secondo le prime indagine dell’Oms sembra che la Xe sembra essere circa il 10% più contagiosa. Dall’altra parte l’agenzia sanitaria inglese ha aggiunto: “Questo particolare ricombinante, XE, ha mostrato un tasso di crescita variabile e non possiamo ancora confermare se abbia un vero vantaggio di crescita”.

Tuttavia, ad oggi nel Regno Unito sono stati scoperti 38 casi di XE, ma da febbraio non vengono più rilevati. Non c’è da stupirsi, dato che le varianti ricombinanti spesso si estinguono rapidamente, senza diventare varianti di preoccupazione (VoC) classificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), come l’Alfa, la Beta, la Gamma, la Delta e la Omicron.

LEGGI ANCHE: Covid, quarantena: cosa cambia dal 1° aprile