Home Facts Chi è Monica Cirinnà: marito, carriera politica, soldi trovati nella cuccia del cane

Chi è Monica Cirinnà: marito, carriera politica, soldi trovati nella cuccia del cane

Chi è Monica Cirinnà: marito, carriera politica, soldi trovati nella cuccia del cane

Monica Cirinnà è una senatrice del Partito Democratico, divenuta nota per la sua legge sulle unioni civili.

Chi è Monica Cirinnà

Monica Cirinnà è una politica italiana, senatrice per il Partito Democratico dal 2013, diventata nota politicamente per essere prima firmataria della legge in vigore sulle unioni civili. Nata a Roma il 15 febbraio 1963 in una famiglia cattolica, si diploma al liceo classico statale Tacito, dove è fondatrice onda un’associazione animalista. Laureatasi poi in giurisprudenza, svolge per dieci anni il ruolo di collaboratrice per il professor Franco Cordero.

Carriera politica

La carriera politica di Monica Cirinnà inizia nel 1993, quando entrò nel Consiglio Comunale di Roma. Qui è fondatrice del primo ufficio comunale per i diritti degli animali. In Senato incentra invece il suo lavoro sulla legge che tutela le unioni omosessuali.

Matrimonio di Monica Cirinnà

Nel 2011 Monica Cirinnà si sposa con Esterino Montino, collega di partito e sindaco del Comune di Fiumicino. Non ha figli suoi ma si occupa dei quattro figli del marito, avuti da una precedente relazione.

Il giallo dei “soldi nella cuccia del cane” trovati a casa Montino-Cirinnà

A casa Montino-Cirinnà sono stati nell’estate 2021 trovati 24mila euro nascosti in contanti nella cuccia del cane. La scoperta è stata fatta da alcuni operai che stavano eseguendo lavori di ristrutturazione nella villa di Esterino Montino e della moglie, la senatrice Monica Cirinnà, a Capalbio. A denunciare il ritrovamento era stato uno dei figli della coppia. Secondo quanto riportato ai militari, i soldi erano avvolti in una busta nascosta all’interno di una cuccia per cani, da anni inutilizzata, in prossimità di un capannone.

Ora la senatrice ha reclamato questo soldi, in quanto che erano stati “trovati nella sua proprietà”. Il giudice, però, per ora dice no.