Home Facts Bella Ciao, perché si canta il 25 aprile: origine e significato della canzone. Il video della Casa di Carta

Bella Ciao, perché si canta il 25 aprile: origine e significato della canzone. Il video della Casa di Carta

Bella Ciao

Bella Ciao è la canzone simbolo dei Partigiani e dunque del 25 aprile, giorno in cui si festeggia la Festa della Liberazione. Un testo che è diventato celebre anche in molti lavori cinematografici e serie tv come La Casa di Carta.

Bella Ciao, perché si canta il 25 aprile

Bella Ciao si canta il 25 aprile perché il testo di questo canto popolare riporta le parole che evocano valori come evocano la libertà, la lotta contro le dittature e l’opposizione agli estremismi e dunque è diventato il simbolo della Festa della Liberazione.

Se da un lato la canzone è sempre stata vista come “simbolo della resistenza partigiana”, dall’altro è però vista considerata fonte di polemiche. I partiti di centrodestra e di destra italiani infatti, in linea generale, hanno sempre considerato questo brano troppo “rosso”, e quindi da collocare nella parte politica più “comunista”. A tal proposito, infatti, alcuni sindaci di centrodestra in passato ne hanno vietato il canto in occasioni della celebrazione della festa della Liberazione italiana, che cade annualmente il 25 aprile.

Bella Ciao: origine e significato della canzone

Le prime tracce di questa canzone popolare italiana risalgono all’800, ma la versione della canzone “partigiana” del brano è databile intorno agli anni ’50. Per quanto riguarda la sua storia, in particolare, non ci sono documentazioni che rimarcano che la canzone venisse cantata dai partigiani negli anni ’40. La prima pubblicazione del testo che oggi si è diffuso, come si legge su Wikipedia – è avvenuta nel 1953 sulla rivista La Lapa.

Secondo lo storico Cesare Bermani, la canzone Bella Ciao era cantata dalla Brigata Maiella che operava in Abruzzo. Nel giugno del 1944 il canto si diffuse pian piano anche in Emilia e al Nord, per poi essere conosciuto in tutto il mondo. Il testo è stato pubblicato per la prima volta come oggi lo conosciamo su L’Unità nel 1957. La canzone ha poi iniziato a diffondersi soltanto dopo il Festival di Spoleto del 1964 e la stessa Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) iniziò a considerarla la canzone dei partigiani solo a guerra finita (circa vent’anni dopo).

Il video della Casa di Carta

Questo inno partigiano si è diffuso, ad ogni modo, anche in alcune produzioni cinematografiche tanto da essere utilizzato anche all’interno della serie tv La Casa di Carta quando “Il professore” Alvaro Morte a capo della banda di ladri la intona prima della rapina alla Banca di Spagna.

 

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