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Anzio, omicidio del pugile: fermati due fratelli, il minore confessa

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Anzio, svolta nel caso di omicidio del pugile Leonardo Muratovic: fermati due fratelli. I due sono accusati di omicidio in concorso, ma il fratello minore scagiona il maggiore: “Una disgrazia, ho fatto tutto io. Il coltello non era mio”.

Anzio, fermati due fratelli per l’omicidio del pugile Leonardo Muratovic

Dopo tre giorni di ricerche, potrebbe essersi conclusa la caccia all’assassino di Leonardo Muratovic, pugile di 25 anni morto accoltellato nel corso di una rissa ad Anzio. Un 20enne di origine magrebina, accompagnato dal fratello di 25 anni, si è presentato martedì sera nella caserma dei carabinieri di Roma Gianicolense. Il giovane ha confessato l’omicidio ed è stato messo in stato di fermo insieme al fratello. La posizione del fratello è ancora al vaglio degli inquirenti che non escludono l’ipotesi dell’omicidio in concorso. Il minore, tuttavia, sostiene di aver fatto tutto da solo: Ho fatto tutto io, mio fratello non c’entra. È stata una lita finita male, una disgrazia. Il coltello non era mio, lo aveva il pugile”.

Arrestato anche il padre della vittima: ha accoltellato due buttafuori del locale

In carcere anche il padre della vittima che, accecato dalla rabbia e dal lutto, ha aggredito i due buttafuori del locale dove è iniziata la rissa. Le due guardie erano state ascoltate in commissariato come persone informate sui fatti, dove hanno spiegato di aver scortato il gruppo degli amici di Leonardo e quello degli aggressori fuori dal locale durante la lite: “Non volevamo avere problemi all’interno del bar, lo abbiamo scortato fuori”. Il papà del pugile li accusa di non aver fatto abbastanza per sedare la rissa e prevenire l’omicidio. Furioso, l’uomo ha attaccato i buttafuori con un coltello appena fuori dal commissariato.