Home Facts Angelo Duro a Taormina imbratta i manifesti e il sindaco Cateno De Luca attacca il comico: “Ti prendo a calci”

Angelo Duro a Taormina imbratta i manifesti e il sindaco Cateno De Luca attacca il comico: “Ti prendo a calci”

Angelo Duro a Taormina

Angelo Duro a Taormina si è fatto notare non tanto per il suo spettacolo ma per ben altro. Ad attaccare il comico pubblicamente sui social è stato il primo cittadino Cateno De Luca che si è letteralmente scatenato contro Duro.

Angelo Duro a Taormina imbratta i manifesti

Angelo Duro è stato a Taormina ma questa volta a far parlare non è stato il suo spettacolo ma ben altro. “Il signor Angelo Duro verrà al Palazzo Municipale per spiegare le ragioni dei suoi disegni artistici. Abbiamo già proceduto ad identificarlo e multarlo addebitando anche i costi della rimozione dei manifesti imbrattati”, ha scritto così il sindaco Cateno De Luca attaccando pesantemente il comico.

Il sindaco Cateno De Luca attacca il comico: “Ti prendo a calci”

Ma chi è questo troglodita di Angelo Duro?”. Inizia così il filmato pubblicato da Cateno De Luca sui canali social. “Ecco – ha detto mostrando il video di Duro dal suo cellulare -. Guardate cosa si è permesso di fare. Pensa di pisc… in testa e noi dovremmo pure pagarlo. Guardatelo nella sua pagina. E questo dovrebbe utilizzare il Teatro Antico di Taormina per un suo spettacolo? Intanto ora procediamo ad identificarlo e multarlo! Non so che fa questo testa di c… di professione. Di sicuro la sua ironia non può farla nella mia città”.

De Luca prosegue attaccando sempre di più il comico: “Ti verrò a cercare per prenderti a calci in c…. Ti revoco il suolo pubblico per il merchandising, ora ti consiglio di andare a prendere i manifesti e rimuoverli. Intanto sarai subito denunciato per attentato al decoro urbano. Andrò pure dai carabinieri. L’ironia mi piace ma qua siamo lontani dall’ironia. Ti puoi imbrattare la tua faccia ma non la mia città. Ora ti cerchiamo e ti identifichiamo. Se sei un uomo ora vai e togli tutto e chiedi scusa”. Poi la conclusione: “Angelo Duro, ma vaff…!”.