Home Sports Ribery vuole diventare allenatore: “Mi ispiro ad Ancelotti, uomo eccezionale”

Ribery vuole diventare allenatore: “Mi ispiro ad Ancelotti, uomo eccezionale”

Ribery Allenatore

Franck Ribery punta alla carriera da allenatore“La mia ispirazione è Ancelotti, un uomo eccezionale”. L’ex ala francese vuole continuare a lavorare nel mondo del calcio dopo il ritiro, stavolta dalla panchina: “Allenare mi darà quel che mi manca per essere felice”.

I progetti futuri di Ribery, l’ex campione francese verso la carriera di allenatore

Subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo lo scorso ottobre, Franck Ribery ha cominciato a supportare la Salernitana come assistente tecnico, prima nello staff di Davide Nicola e poi in quello del suo sostituto, Paulo Sousa. In un’intervista al quotidiano tedesco Bild, l’ex stella del Bayern Monaco si è detto grato per questa opportunità: “Spero che con la mia esperienza possa aiutare la squadra ad uscire dalla zona retrocessione. Questo è il mio obiettivo. Ringrazio la Salernitana per avermi dato fiducia come vice-allenatore“. Ribery punta a fare esperienza per lanciare la sua carriera da allenatore“Questo mi dà anche l’opportunità di prepararmi per il mio diploma di allenatore. Essere un allenatore mi darà quello che già mi manca, vale a dire la pressione prima di una partita, la preparazione, l’allenamento, i tifosi, l’atmosfera… ne ho bisogno per essere felice. Ho imparato tutto nella mia carriera e ho incontrato grandi formatori che mi hanno trasmesso la loro passione e conoscenza. Quindi penso di avere buone prospettive per diventare un allenatore”.

Il suo rapporto con i tecnici: “Ancelotti un uomo eccezionale”

Nel corso dell’intervista Ribery ha parlato delle sue principali fonti di ispirazione. “Da quale allenatore ho imparato di più?” -risponde l’ex ala sinistra- “Probabilmente non da Louis Van Gaal, con cui continuavo a litigare…”. L’ex campione francese ha citato diversi grandi nomi per i quali ha avuto l’onore di giocare nel corso della sua carriera: “Pep Guardiola era un ottimo allenatore, il nostro rapporto è buono. Ma ho avuto il miglior feeling con Hitzfeld, Heynckes e anche con Carlo Ancelotti, che è una persona eccezionale. Con questi allenatori ero al massimo della forma, lucido e mi divertivo come un ragazzino”.

L’ex calciatore ha inoltre spiegato quali sono, a sua detta, le qualità di un grande tecnico: “L’allenatore deve creare una buona comunità, nella quale tutti i giocatori devono sentirsi importanti. È così che funziona una squadra per me, a volte sono importanti semplici dettagli come un abbraccio, un ciao, delle parole che permettono di piacersi e motivarsi quando non si è di buon umore”.