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Juventus, Agnelli parla dopo le dimissioni: arrivano gli avvisi di garanzia dalla Procura

Juventus, Agnelli

Juventus, Agnelli avrebbe fatto un intervento dopo le sue clamorose dimissioni. L’ex numero uno dei bianconeri è apparso sereno nonostante tutto ciò che ruota intorno al suo nome e non solo Intanto, la Procura di Torino ha emesso gli avvisi di garanzia.

Juventus, Agnelli parla dopo le dimissioni

Secondo l’Ansa, Andrea Agnelli avrebbe parlato ad alcuni senatori durante un evento fissato tempo allo Juventus Club Parlamento: “La Juventus è più grande di ogni uomo che la potrà mai guidare”. E poi, soprattutto: “È stata una scelta assunta di comune accordo con John Elkann”.

In seguito, il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Speranzon a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora: “L’ho visto dieci minuti fa – le parole del parlamentare -. Era agguerrito e di buonumore, ha detto che in un club ci sono momenti positivi e momenti meno belli, ma era sereno”. 

Arrivano gli avvisi di garanzia dalla Procura e la Juve risponde

La Procura della Repubblica di Torino ha depositato le richieste di rinvio a giudizio per la Juve, intesa come persona giuridica, Andrea Agnelli e altri 11 indagati nell’ambito dell’inchiesta Prisma. Nel registro degli avvisi di garanzia ci sono anche Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Maurizio Arrivabene, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi. Sono invece stati stralciati i nomi di Paolo Piccatti, Nicoletta Paracchini e Silvia Lirici.

“Le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022”. Lo scrive, in una nota, la Juventus.

“Si tratta – spiega la nota – di “una conclusione unanime dei nove consiglieri” della Juventus in carica alla data del 28 novembre, secondo i quali – proprio in base al parere degli esperti, “il trattamento contabile adottato nei bilanci rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili”. In merito alle contestazioni, “la Procura afferma l’artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, peraltro senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l’efficacia giuridica delle rinunce stipendi, né, con specifico riguardo alla cosiddetta ‘manovra stipendi’ 2020/2021, la natura giuridicamente non-vincolante, delle cosiddette scritture integrative in corso di negoziazione nell’aprile/maggio 2021″.

Per la Juventus, “inoltre, la correzione dei bilanci, con il limitato profilo delle cosiddette ‘manovre’ stipendi 2020 e 2021 è stata decisa in via di adozione di una prospettiva di accentuata ed estrema prudenza e ha effetti contabili ritenuti, anche con l’ausilio di esperti indipendenti , di ordine non rilevante, in particolar modo sul patrimonio netto della Società al 30 giugno 2022. Juventus “confida, infine, che, proprio in ragione della ritenuta assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci contestati, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata”. “Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, – conclude la nota – Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi”.

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