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Giornaliste sportive o showgirl? La lotta tra donne per avere un posto in tv

Giornaliste sportive o showgirl? La lotta tra donne per avere un posto in tv

È l’eterna lotta, più antica e feroce di quella tra il bene ed il male, il bianco ed il nero. Stiamo parlando della rivalità tra donne in tv, soprattutto se si parla di sport. Una lotta dalle mille trincee: interne alla redazione ed esterne (dove per esterne intendiamo le soubrette che provano ad invadere campo e professione delle prime e viceversa).

Posto in tv cercasi: duello sotterraneo tra Melissa Satta e Alessia Tarquinio

L’ultima sfida in ordine di tempo ce l’hanno regalata Alessia Tarquinio, uno dei volti della Tele + poi diventata Sky, e Melissa Satta, ex Velina, ex fidanzata di Bobo Vieri, ex moglie di Kevin Prince Boateng e, come ben potete capire, con tutte le carte in regola (fisiche e private) per sedersi nei talk del pallone.

Al centro della sfida la prima puntata del «Club» di Fabio Caressa su Sky di questa stagione; tra le novità del programma c’è appunto la presenza fissa della Satta. Piccola premessa. Fin dalla nascita del programma Caressa aveva voluto e scelto una presenza femminile (laterale, lontano dal tavolo degli ospiti uomini) e quella donna è stata per prima e per anni proprio la Tarquinio. Poi venne scelta Dalila Setti, altra collega della redazione. Quest’anno invece il cambio: basta con la giornalista, avanti con la soubrette.

Melissa Satta e Alessia Tarquinio, battibecco social al veleno

Succede poi che la prima puntata sia un flop per ascolti e contenuti ed ecco che partono le critiche social contro la Satta (in effetti parsa poco a suo agio, ma forse era l’emozione della «prima»). Critiche a cui si lega proprio la Tarquinio con un video social nel quale in sintesi dice: «…non bisogna criticare la Satta…», «le scelta di sostituire una giornalista con una showgirl è del direttore e di chi cura il programma…», «la competenza, la preparazione, la passione, il passato non contano nulla…», «passa l’idea che tutte possano fare questo lavoro…».

Manco un’ora ed arriva la risposta della Satta, sempre via video social: «tra donne ci so dovrebbe aiutare», «sono stata accattata da una giornalista che non nomino…», «non voglio fare e non sono una giornalista. Sono stata chiamata per fare un po’ di spettacolo», «grazie a chi mi ha fatto i complimenti…».

Frasi, da una perte e dall’altra, che nelle redazioni sportive di ogni canale tv si sentono da anni. Perché la realtà è che stare in onda piace, quasi a tutte e le amicizie, anche nelle redazioni, sono più rare di una mosca bianca. Nessuno, anzi, nessuna ha ad esempio versato una lacrima a Cologno il giorno in cui Giorgia Rossi ha salutato l’azienda per trasferirsi a Dazn; anzi, è subito partita la corsa al suo posto vinto da Monica Bertini

Giornaliste sportive o showgirl?

A questo va aggiunto il fatto che il confine tra showgirl e giornalista sia diventato sottilissimo, di fatto inesistente. Come definire ad esempio Michela Persico (compagna di Rugani, giocatore della Juventus), nata nelle tv locali fino ad arrivare a Mediaset (dove alcune colleghe la chiamavano «casualmente gnocca» per descrivere il suo essere sempre perfetta e bellissima ma con l’atteggiamento di chi aveva preso la prima cosa trovata nell’armadio) arrivata persino alla co-conduzione del Processo del Lunedì sul circuito nazionale di Telecity, con poco successo.

 

Comunque che sia Rai, Sky, Mediaset ma anche Dazn dove la lotta tra le due prime donne Giorgia Rossi-Diletta Leotta è sempre viva, la morale è sempre quella: tutte (quasi, diciamo il 90%) vogliono andare in onda e tutte temono chi possa o riesca a spodestarle da sedia o sgabello che sia.

Tra giornaliste sportive e showgirl è battaglia per la notorietà

Perché video = notorietà, e questo porta vantaggi di tutti i tipi (personali, professionali, anche economici). Sia chiaro. Tutto giusto, lecito ma anche divertente. A Monza c’erano decine di cartelli, alcuni persino con proposta di matrimonio, rivolti non ai piloti bensì a Federica Masolin, ormai molto più del volto Sky Sport della Formula 1. Il volto dell’intera tv, usata per il posticipo di calcio e gli spot aziendali. Per l’invidia di molte colleghe.