Home Future La moda dice addio alla pelle vegana: tornano le borse di pitone (e fanno bene all’ambiente)

La moda dice addio alla pelle vegana: tornano le borse di pitone (e fanno bene all’ambiente)

La moda dice addio alla pelle vegana: tornano le borse di pitone (e fanno bene all’ambiente)

Da anni si combatte per una moda cruelty free, come segmento integrante della moda etica e sostenibile, che escluda l’uso di materiali di origine animale a favore di materiali alternativi e, spesso, più ecologici. Ora, invece, tocca ricredersi, almeno in alcuni casi: in Florida si dà la caccia ai pitoni, che stanno invadendo l’ambiente mettendo a rischio la fauna locale, e si utilizza la loro pelle per fare borse.

Dal pesce leone al pitone: la moda torna alla vera pelle 

Il progetto nasce dalla startup Inversa Leathers, creata da un gruppo di ex compagni di università, accomunati dalla passione per le immersioni subacquee e dalla sensibilità ambientale. Il team, che ha sede a Tampa, ha intrecciato la campagna per sradicare gli invasivi pitoni birmani dalla Florida con le dinamiche dell’alta moda di New York. Un’idea già attuata da qualche anno con il pesce leone, una specie esotica molto invasiva, che devasta gli ecosistemi diversi dal proprio habitat, dalla costa sudorientale degli Stati Uniti e del Mar dei Caraibi al Mediterraneo: in questo caso ne sono nate sneakers di fascia alta, in collaborazione con il calzolaio italiano P448. 

pelle pesce leone
Pesce leone

L’invasione di pitoni birmani in Florida

Ma che cosa sta succedendo in Florida a causa dei pitoni birmani? Un recente rapporto dell’US Geological Survey (USGS) stima che fino a 150.000 pitoni indesiderati stiano strisciando attraverso le Everglades, ecoregione paludosa subtropicale nel sud dello Stato americano, e stiano divorando un numero crescente di animali selvatici nativi, tra cui uccelli, lontre, cervi dalla coda bianca, lepri di palude, conigli e ratti.

Si tratta, secondo gli scienziati, di uno dei problemi di specie invasive più difficili al mondo. Richiederà “uno sforzo lungo molti anni, con l’impiego di molte risorse ed energie, prima di essere risolto”, avverte Aarav Chavda, co-fondatore di Inversa Leathers. La causa? Come ha scritto il New York Times, la colpa sarebbe dell’uomo: negli Anni 80 andava di moda avere questi rettili come animali domestici, ma molti sono stati rilasciati in natura dai loro proprietari e hanno cominciato a riprodursi, finché la situazione è diventata oggi emergenziale.

 

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Come si ricava la pelle di pitone

I pitoni, che possono crescere fino a 20 piedi di lunghezza, vengono prima rintracciati, poi catturati e uccisi dai cacciatori nelle Everglades, cercando di evitare  loro troppa sofferenza. Le pelli vengono lavorate e conciate da Inversa insieme a Piper & Skye, un’azienda di accessori di New York rinomata sia per i suoi articoli in pelle di alta gamma che per i principi ambientali. Nasce così una varietà di borse dai colori vivaci, che costano fino a $ 1.000.

Sostenibilità ambientale e sociale

Il progetto è pensato per essere sostenibile da un punto di vista ambientale, ma anche sociale: Inversa utilizza lo stesso sistema di ricompensa economica utilizzato per incoraggiare i pescatori caraibici a basso reddito, che altrimenti non sarebbero motivati ​​a farlo, a dare la caccia ai pesci leone che distruggono i coralli. “Sapere come è fatto un prodotto, di cosa è fatto e chi sono le persone che lo realizzano è tanto importante tanto quanto il prodotto stesso”, ha affermato Joanna MacDonald, direttore creativo di Piper & Skye, come riportato dal Guardian.

Insomma, chi l’avrebbe mai detto… Il tanto demonizzato (in passato) pitone torna in passerella e va a finire che chi compra una borsa realizzata con la sua pelle ora viene elogiato dagli ambientalisti anziché essere denunciato. Tempi che cambiano.

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