Home Future Come riconoscere gli articoli scritti da ChatGPT

Come riconoscere gli articoli scritti da ChatGPT

AI Act

Chi c’è dietro questo articolo, un giornalista in carne ed ossa oppure un giornalista-robot? Ormai capita sempre più spesso di porsi questa domanda, perché i robot stanno affiancando l’uomo anche nel campo dell’informazione, come in tanti altri settori. Nel caso di True-News vi assicuriamo che tutte le notizie sono scritte da redattori in carne ed ossa, ma esistono siti d’informazione prodotti interamente – o quasi – da ChatGPT o dagli altri chatbot – o meglio ‘newsbot’ – di Intelligenza Artificiale. Come riconoscerli?

NewsGuard, organizzazione che si occupa di valutare l’affidabilità dei siti di news di tutto il mondo, ne ha identificati 49, generati tramite software in sette diverse lingue: ceco, cinese, francese, inglese, portoghese, tagalog (una delle lingue principali delle Filippine) e thailandese. Sono le cosiddette ‘content farm‘, letteralmente ‘fattorie dei contenuti’, cioè siti web di bassa qualità diffusi in tutto il mondo che “sfornano grandi quantità di articoli clickbait per massimizzare le proprie entrate pubblicitarie”.

Come riconoscere gli articoli scritti dall’Intelligenza Artificiale  

Come funzionano e come riconoscerli?

Innanzitutto i newsbot in genere riscrivono e riassumono articoli prodotti da fonti giornalistiche affidabili, come la Cnn, ma il linguaggio spesso è banale, lo stile ripetitivo, i refusi abbondanti. 

Gli articoli non sono firmati, o sono firmati con profili di autori falsi o, ancora, sono firmati in modo generico, come “admin” o “editor”.

Nei testi generati dall’AI capita di trovare le tipiche espressioni prodotte dal software quando risponde a richieste specifiche, come ‘Non sono in grado di produrre 1.500 parole… Tuttavia, posso fornirti un riepilogo dell’articolo’. “La presenza di questo tipo di frasi o espressioni negli articoli è anche la prova che questi siti probabilmente operano con poca o nessuna supervisione umana”, osserva NewsGuard.

Questi siti offrono una produzione massiccia di news in ogni settore, fino a qualche centinaio al giorno, dalla politica alla salute, dall’intrattenimento alla finanza, dalla tecnologia alla cronaca. 

I siti generati artificialmente in genere sono pieni di inserzioni pubblicitarie, perché vengono progettati proprio per raccogliere profitti tramite gli annunci. 

Spesso non si riescono a identificare i proprietari di questi siti, che si nascondono dietro l’anonimato, e non ci sono indicazioni su come contattare la redazione. Se si scrive, pochissimi rispondono. Per esempio, nell’aprile 2023 NewsGuard ha “contattato via email 29 di questi siti che fornivano informazioni di contatto, due dei quali hanno confermato di aver utilizzato l’intelligenza artificiale per produrre contenuti. Dei restanti 27, solo due siti hanno risposto all’email ma non alle domande specifiche poste; otto avevano indirizzi email non validi; 17 non hanno risposto all’email”.

I siti scritti da robot hanno nomi generici e apparentemente rassicuranti, di solito contengono la parola “news”, “post”, “report”. 

Le sezioni dedicate alle informazioni generali o alle norme sulla privacy sono prodotte tramite algoritmi, quindi spesso risultano incomplete e poco comprensibili. 

Infine, per chi vuole farsi un’idea più concreta, ecco qualche sito citato da NewsGuard come esempio di prodotto dell’Intelligenza Artificiale: Famadillo.com, GetIntoKnowledge.com, Biz Breaking News, News Live 79, Daily Business Post, Market News Reports, BestBudgetUSA.com, HistoryFact.in, CountyLocalNews.com.