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Youseum, il museo dove i selfie diventano arte

museo selfie

Amati e odiati, i selfie diventano una forma d’arte e fanno il loro ingresso a testa alta al museo. Si chiama “Youseum”, per l’esattezza, dall’unione di “you” e “museum”: è stato appena inaugurato a Stoccolma, in Svezia, dopo l’apertura della prima sede ad Amsterdam nel 2019. Smartphone alla mano, si entra e ci si scatena di stanza in stanza: ognuna offre un allestimento pensato per essere il più possibile “selfizzabile”. Ci sono piscine di bastoncini colorati, camere piene di specchi e luci al neon, emoji room che variano a seconda dell’umore del visitatore-artista, spazi con fondi colorati.

Youseum, il museo dei selfie

Perché la rivoluzione sta proprio qui: si è creatori e fruitori dell’opera allo stesso tempo. Un clic e via: il selfie (o il video) si può diffondere su Instagram, TikTok e gli altri social. “Esplora, gioca e mettiti in posa davanti a una delle nostre nostre installazioni accattivanti”, è l’invito. “In Youseum sei l’opera d’arte, l’artista e il critico”. Una gigantesca social media experience, insomma, per diventare protagonisti del “today show”. In altre parole, la location ideale per gli influencer.

In attesa dell’apertura delle nuove sedi in Germania, a Oberhausen, e in Medio Oriente, a Dubai, la manager di Youseum a Stoccolma, Sofia Makiniemi, spiega: “Qui è possibile scattare foto cool e creare contenuti accattivanti per i propri profili social. Chiunque può diventare influencer. Siamo un museo interattivo dove puoi creare l’arte che vuoi vedere. D’altronde i social network sono una parte importante della nostra società, perché non provare a renderli più creativi?”.

A Milano e Bologna c’è Beautiful Gallery

Un’esperienza simile si può sperimentare in Italia grazie a “Beautiful Gallery”, allestita temporaneamente a Bologna e a Milano. Un’esperienza artistica interattiva, unica nel suo genere nel nostro Paese un arcobaleno di colori e di emozioni. “E’ la casa di un nuovo modo di vivere l’arte, in maniera totalmente immersiva, facendo diventare il visitatore il vero protagonista delle opere. Abbiamo trasformato il social-distancing nel nostro punto di forza”.