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Zerocalcare preso di mira dalla Turchia: “No all’uso della bandiera curda”

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Zerocalcare preso di mira dalla Turchia perché all’interno della sua nuova serie tv c’è un riferimento alla bandiera curda considerata organizzazione terroristica da Ankara.

Zerocalcare preso di mira dalla Turchia

Zerocalcare con la sua serie “Strappare lungo i bordi” sta facendo discutere addirittura anche in Turchia. La polemica si è concentrata si sulla bandiera curda attaccata alla porta della stanza di Zero nella serie.

Il simbolo del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Pkk, non è piaciuto ai turchi, da oltre 40 anni in conflitto con i curdi per la richiesta di indipendenza dle Kurdistan dalla Turchia.

Le ragioni dell’ostilità turca al simbolo curdo si spiegano con il conflitto quarantennale tra il paese governato da Erdogan e gli insorti curdi che richiedono l’indipendenza del Kurdistan sin dal 1978.

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Dalla Turchia: “No all’uso della bandiera curda”

La Turchia si scaglia contro un dettaglio politico non da poco presente nella nuova serie Tv di Zerocalcare. “Scandalo dopo scandalo su Netflix” si legge sul quotidiano turco Sabah.comNella serie “Strappare lungo i bordi”,  si è vista la bandiera dell’organizzazione terroristica Pkk appesa alla porta e al muro”.

Sabah.com sottolinea: “Nella scena di apertura del trailer, la bandiera del Pkk è appesa dietro la porta quando il protagonista apre e accende la luce. In un’altra scena si vede il vessillo del Pkk appeso al muro del bar”.

Inoltre, il legame di Michele Rech alla causa curda è connesso anche a uno dei suoi lavori recenti, il fumetto Kobane Calling, in cui Zerocalcare raccontava in forma di fumetto la sua esperienza del 2015 al confine tra la Turchia e la Siria, a pochi chilometri dalla città assediata di Kobanê.

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