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Santanché al Senato risponde alle accuse: avanza la mozione di sfiducia del M5S con l’appoggio del Pd

Santanché

Santanché al Senato su difende in aula dalle accuse ma deve constatare la mozione di sfiducia avanzata dal Movimento 5 Stelle con l’appoggio del Partito Democratico. Una situazione che non sembra facile da gestire dalla maggioranza.

Santanché al Senato risponde alle accuse

Daniela Santanché ha riferito al Senato dopo l’inchiesta di Report e le accuse delle opposizioni. “Oggi più che darvi risposte sono io che dovrei chiedervi con forza delle risposte. Qualcuno dovrebbe dare a me delle risposte. E vi chiedo: è normale che un ministro della Repubblica legga che, secondo un giornale, sarebbe indagato?“, ha dichiarato dopo aver ringraziato “per la solidarietà i ministri e la presidente del Consiglio”. “Sono qui per bloccare la strumentalizzazione politica” che è stata fatta su questa vicenda, “voglio difendere l’onore mio e di mio figlio”, ha quindi detto in Aula.

“Non ho mai avuto partecipazione nel settore dell’alimentare biologico, come molti media hanno raccontato, la mia partecipazione in Ki Group non ha mai superato il 5%“, ha detto ancora. “A fronte delle notizie di compensi stratosferici da Ki Group, nel triennio 19-20-21 ho incassato una media di 9mila euro l’anno, 27mila lordi in totale”, ha aggiunto. “I lavoratori dipendenti verranno soddisfatti in tutti i diritti di credito, come previsto dal concordato“, ha poi affermato. E “non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartenesse e non ho mai abusato delle posizione apicali nelle aziende. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”.

“Ho impegnato tutto il mio patrimonio per salvare le aziende, sfido a trovare qualcuno che faccia lo stesso”, ha affermato aggiungendo: “Gli appunti mossi a Ki Group negli anni 20-22, esulano dal mio impegno. Su Visibilia non sono raggiunta a ora da alcun avviso di reato, men che meno da alcun rinvio a giudizio, che potrebbe muovere critiche al mio operato politico”.

“Sono fiera di aver dato lavoro a tante persone”, ha quindi detto in Aula. Dopo la crisi del Covid “molti imprenditori – ha sottolineato – hanno lottato per tenere in piedi le loro aziende, così come ho fatto io. Io credo nelle cose che faccio: non mi sono mai nascosta e ho messo in gioco l’intero mio patrimonio personale”.

“La mattina mi guardo allo specchio e mi piace quello che vedo riflesso”, ha affermato. “Se ho commesso errori ho già pagato, gli organi fallimentari italiani funzionano bene, magari con un po’ di lentezza”, ha rivendicato. “Come diceva mio padre, ottavo figlio di contadini, solo chi ruba nasconde: e io non ho nulla da nascondere”, ha detto quindi.

Avanza la mozione di sfiducia del M5S con l’appoggio del Pd

Dopo le parole della Santanché, è arrivata la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle. “In merito all’informativa tenuta dalla ministra occorre rilevare che i chiarimenti resi non forniscono spiegazioni sufficienti a fugare le forti perplessità sull’opportunità della sua permanenza al Governo“, si legge  “circa la paventata estraneità ai fatti contestati, appare utile sottolineare che nella dichiarazione patrimoniale depositata dalla ministra presso gli uffici del Senato nel 2022, la stessa risulta proprietaria del 95% delle azioni di Visibilia S.r.l. e di Immobiliare Dani S.r.l.“. Il Movimento 5 Stelle quindi “esprime la propria sfiducia al Ministro del turismo, senatrice Daniela Garnero Santanchè, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni”.

Appoggio alla mozione di sfiducia del Pd. “Abbiamo sentito le unghie di Santanchè sui vetri, mentre cercava di arrampicarsi difendendo l’indifendibile – ha detto la segretaria del Pd – Le sue dipendenti la smentiscono e rimane il fatto, denunciato da giorni dal Pd, che una ministra della Repubblica non possa avere un debito con lo Stato di 2,7 milioni, cosa che non è stata peraltro smentita durante l’intervento della ministra. L’intervento è servito solamente per attaccare frontalmente la libertà di stampa, fatto grave, e per attaccare le opposizioni con la solita dose di vittimismo, ma nel merito delle gravi contestazioni che le vengono fatte non abbiamo sentito risposte”.