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Quando si cambia l’ora legale e perché si dorme un’ora in meno

Ora legale

Quando si cambia l’ora legale: nell’ultimo weekend di marzo, sarà necessario portare le lancette degli orologi un’ora davanti così da dormire in meno ma recuperare in luce.

Quando si cambia l’ora legale

In Italia la notte tra il sabato 26 marzo e la domenica 27 marzo 2022. Diremo addio all‘ora solare e gli orologi dovranno essere spostati in avanti di un’ora dalle 2.00 alle 3.00 della notte. L’ora legale resterà in vigore fino all’ultimo weekend di ottobre, si tornerà all’ora solare tra sabato 29 e domenica 30 ottobre.

Il cambio dell’ora negli ultimi tempi è stato un tema molto discusso in Europa principalmente. Si è discusso se mettere fine al passaggio stagionale tra ora legale e solare, ma almeno per ora tutto è fermo. A Bruxelles, infatti, la proposta legislativa della precedente commissione Junker è in stallo al Consiglio dell’Unione europea, dove gli Stati non hanno ancora trovato un accordo.

Nel frattempo, è arrivata la Commissione von der Leyen, poi la pandemia che travolto tutto, e la questione sembra essere stata accantonata. Tanto che l’attuale presidenza di turno del Consiglio Ue, detenuta dalla Slovenia, non solo non ha preso posizione ma non ha nemmeno inserito la discussione nel programma di lavoro tra le proposte all’ordine del giorno. E chissà se a gennaio la presidenza francese intenderà riprendere in mano la questione. “La proposta – spiega un funzionario Ue – è stata discussa l’ultima volta in Consiglio nel dicembre 2019. Poiché la decisione sul cambio dell’ora ha così tante ramificazioni, molti Stati membri hanno ritenuto che sarebbe necessaria una valutazione d’impatto prodotta dalla Commissione prima di poter prendere posizione. Un’altra questione che è stata spesso menzionata è stata la necessità di un coordinamento tra Stati membri confinanti, per evitare un mosaico di fusi orari diversi se rinunciassimo al sistema attuale”.

Perché si dorme un’ora in meno

In Italia è stata introdotta la prima volta durante la prima guerra mondiale per risparmiare sull’uso della luce artificiale. Poi è tornata nella seconda guerra, ma in forma stabile è stata adottata solo nel 1966. In primavera le lancette si spostano in avanti, in autunno indietro. Per questo con l’ora legale si dorme tutti un’ora in meno,  e con l’ora solare si guadagna un’ora di sonno.

Non in tutto il mondo si cambia l’orario. La maggior parte del Nord America e dell’Europa, ad esempio, usa l’ora legale, mentre la maggior parte di Africa e Asia non la usa.

In America Centrale non hanno il cambio d’ora né l’Honduras, né il Guatemala e né il Nicaragua. Il Sudamerica ha invece una situazione mista, con la maggior parte dei Paesi che non usa l’ora legale, mentre Cile, Paraguay, Uruguay e le regioni meridionali del Brasile la usano. Stesso discorso per l’Oceania, dove da un lato la Nuova Zelanda e le regioni meridionali dell’Australia usano l’ora legale, dall’altro le restanti parti non la usano.

In Europa fanno eccezione solo l’Islanda, che ha scelto di utilizzare l’ora legale tutto l’anno, e la Russia che, dopo aver scelto l’espediente di abolire l’ora solare rimanendo tutto l’anno avanzati di un’ora, ed essendo seguita in questa prima decisione dalla Bielorussia, dal 2014 è tornata ad utilizzarla per tutti i 12 mesi dell’anno. La Turchia ha abolito l’ora solare nel settembre 2016, adottando il fuso orario UTC+3 tutto l’anno al posto del fuso orario UTC+2 che spetterebbe per via della posizione geografica.

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