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Prodi manda consigli a Elly Schlein: dalle alleanze al programma per la neo segretaria del Pd

Prodi

Prodi si è raccontato in tv in un’intervista. L’ex premier ha voluto, in particolare, mandare alcuni consigli alla neo segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Diversi i temi trattati, dalle alleanze al nuovo programma.

Prodi manda consigli a Elly Schlein

Romano Prodi è stato intervistato da Lucia Annunziata a In Mezz’ora in più su Rai3. L’ex premier si è rivolto alla neo segretaria del Pd Elly Schlein e ha mandato alcuni consigli. Diversi temi toccati da Prodi: in particolare si è soffermato sulle alleanze da stringere e sul programma del partito.

Dalle alleanze al programma per la neo segretaria del Pd

“Sono convinto che Schlein ora deve definire il programma del Pd: solo quando c’è un programma ben preciso allora una forza politica è traente dell’alleanza, ma se parte dalle alleanze quando ancora non ha un programma, allora diventa debole”, ha dichiarato Prodi.

Poi, sugli obiettivi: “La accusano di radicalità, ma ci sono alcuni temi in cui bisogna esssere radicali, il salario minimo ce l’hanno tutti, la difesa del posto di lavoro ce l’hanno tutti. Su questi temi il partito deve essere preciso e chiaro, ci vuole un po’ di radicalismo nei principi“. Ma, precisato questo, l’ex premier aggiunge: “Schlein deve aggregare la società questo è un compito importantissimo se vuole che un giorno il centrosinistra prenda la maggioranza del Paese. Alleanze e aperture vanno assolutamente fatte, e fatte in modo che possano durare nel tempo”.

Mentre sulla possibile collaborazione tra Schlein e Bonaccini? “Non si deve fare per forza, ma per me è meglio. Quello che è necessario che ci sia è una compatibilità delle proposte, il partito omogeneo è pericolosissimo, ma nella dialettica è necessario ci sia collaborazione anche nella diversità delle proposte”.

Infine, la linea del Pd sulla guerra in Ucraina, per Prodi “Se l’atlantismo è solo armi e niente diplomazia attenzione. I discorsi di aiuto Kiev e di diplomazia è doveroso che stiano insieme, non possiamo assuefarci a che la guerra duri all’infinito. Se poi mi si chiede se siamo vicini alla pace, penso di no”.

 

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