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Orsini sul Fatto Quotidiano: 5 proposte per la pace

Orsini proposte pace

Orsini proposte pace: il professore 46enne dell’Università Luiss famoso per le sue posizioni sulla guerra in Ucraina e le sue critiche ad Unione Europea e Nato, scrive delle idee di pace.

Orsini sul Fatto Quotidiano: 5 proposte per la pace

Un manifesto per la pace con 5 proposte per uscire dalla guerra. Lo annuncia il professor Alessandro Orsini, docente di sociologia del terrorismo internazionale e diventato famoso per le sue posizioni ed uscite in televisione sulla guerra tra Ucraina e Russia. “Sto scrivendo un manifesto per la pace con cinque proposte molto concrete per uscire da questa terribile guerra affinché il governo Draghi non possa più dire: “Siamo costretti ad agire in questo modo. Non esistono alternative alle decisioni del governo Draghi”. E’ falso; è propaganda occidentale. Un’Europa diversa è possibile”, dice Orsini su Facebook.

Ecco le idee del manifesto del professore:

  1. “Ribadita la condanna russa, il governo Draghi dovrebbe creare una rottura in seno all’Unione Europea(rompere e non fuoriuscire) e riconoscere che il blocco occidentale ha commesso alcuni errori”.
  2.  “Il Governo Draghi dovrebbe dirsi disponibile al riconoscimento del DOnbass e della Crimea(rendersi disponibile non significa riconoscere)”.
  3. “Dovrebbe risparmiare milioni di euro per le armi all’Ucraina e utilizzare quei soldi per costruire, con la compartecipazione del Vaticano, due grandi ospedali per i civili ucraini mutilati dalla guerra. Il primo per i bambino e il secondo per gli adulti”.
  4. “Si dovrebbe annunciare che una volta terminata la guerra in Ucraina, si impegnerà a fare ciò che Kenedy e kruisciov fecero dopo la crisi dei missili del 1962, ovvero aumentare il livello di fiducia tra UE e la Russia attraberso la creazione di uina nuova istituzione denominata Consiglio Russo-Europeo per la difesa della pace”.
  5. Costruire un’Unione Uuropea sempre meno armata e amica della Russia, e assicurare che si opporrà a qualunque ulteriore tentativo di espansione della Nato ai confini russi, a partire dalla Giorgia”.