Home Facts Michela Murgia, l’ultima telefonata al fratello Cristiano: “Era sofferente ma ci ha dato la forza”

Michela Murgia, l’ultima telefonata al fratello Cristiano: “Era sofferente ma ci ha dato la forza”

Michela Murgia

Michela Murgia ha fatto una delle ultime telefonate prima di morire al fratello Cristiano che ha raccontato quel momento. Inoltre, il fratello della scrittrice ha raccontato anche dell’infanzia vissuta con la sorella.

Michela Murgia, l’ultima telefonata al fratello Cristiano

Cristiano Murgia ha raccontato dell’ultima telefonata ricevuta dalla sorella Michela Murgia pochi attimi prima di morire. “Ha chiamato lei alle 11.14. È stata l’ultima telefonata che ha fatto, mi ha detto Roberto Saviano. Era sofferente perché i dolori erano veramente fortissimi e non riusciva più a controllarli, ma l’ho trovata consapevole, aveva la voce stanca ma serena, e questa cosa è stata molto importante quando poi sono andato da mia madre. Ci ha dato forza, ancora una volta lei a noi, pure in un momento in cui era così debole”.

I ricordi del fratello di Murgia

I ricordi di Cristiano vanno dietro nel tempo: “Giocavamo agli esploratori. Andavamo in giro per Tharros, il sito archeologico che ai tempi era a libero accesso. Mi ha insegnato lei a nuotare, non solo nel mare di San Giovanni, ma nel mare della vita – racconta Cristiano Murgia -. Mi ha tenuto per mano per tante cose, era il mio punto di riferimento. Dove andava lei andavo io, mi portava sempre appresso”. Per lui la sorella maggiore “era peggio di mia madre: quando avevo le fidanzatine non andavano mai bene. Ecco, nemmeno quando vinse il Campiello realizzai che aveva fatto qualcosa di eccezionale: per me era normale che lo vincesse, era il frutto del suo lavoro”.

Infine, un ultimo pensiero per la sorella: “Io onestamente ancora adesso, e più che mai dopo queste settimane, mi chiedo se sono riuscito a capire chi fosse, perché per me era soprattutto la mia compagna di giochi (…). Ecco, nemmeno quando vinse il Campiello realizzai che aveva fatto qualcosa di eccezionale: per me era normale che lo vincesse, era il frutto del suo lavoro”.

 

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