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Maltrattamenti sui bambini, maestra condannata a un anno e quattro mesi

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Maltrattamenti sui bambini, maestra d’asilo condannata a un anno e quattro mesi. Offese, castighi e punizioni corporali per minori tra i 3 e i 5 anni di una scuola materna di Ancona. L’indagine contro la maestra era partita dopo la segnalazione di un genitore.

Maltrattamenti sui bambini, condannata maestra d’asilo di Ancona: cosa è successo

Si chiude il processo contro la maestra d’asilo 61enne per i maltrattamenti sui bambini sotto la sua tutela. Il tribunale ha giudicato una serie di episodi sconcertanti, avvenuti nella scuola materna Anna Malfaiera a Fabriano, in provincia di Ancona. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la maestra avrebbe alzato le mani su minori tra i 3 e i 5 anni, strattonandoli e insultandoli con frasi come “sei un cretino”“sei un topolino fa la cacca”. La donna pare fosse inoltre solita mettere i bambini in castigo nello sgabuzzino, chiudendoli lì per ore. L’insegnante, una donna d’origine napoletana, è stata condannata a un anno e quattro mesi di reclusione per maltrattamenti sui minori, sospesi con la condizionale.

Dopo molti anni di esperienza da bidella, la donna aveva vinto un concorso da maestra nel 2015, trasferendosi nelle Marche dalla Campania. Dopo le indagini è stata sospesa dall’insegnamento. Il giudice l’ha condannata inoltre a un risarcimento per le famiglie di tre dei bambini maltrattati, il cui ammontare sarà stabilito in sede civile.

La segnalazione del genitore e le indagini, la maestra nega: “Nemmeno abbiamo uno sgabuzzino”

Le indagini hanno avuto inizio nel 2016, dopo la segnalazione di un padre preoccupato. A insospettirlo furono gli strani comportamenti del figlio. Il genitore aveva visto il bambino accanirsi contro alcuni suoi peluche, in un gioco in cui copiava gli atteggiamenti violenti della maestra e ne imitava anche la voce, dicendo: “Non lo fare più hai capito? Vai seduto lì, stai in castigo”. Il papà ha quindi deciso di denunciare la situazione alla polizia. Le indagini, guidate dal pm Ruggiero Dicuonzo, hanno portato all’installazione di alcune telecamere nella scuola materna, grazie alle quali la maestra è stata colta in flagrante. Da parte sua, l’insegnante ha sempre negato tutto: “La classe era vivace ma non ho mai chiuso i bambini nello sgabuzzino. Nemmeno c’era uno sgabuzzino, c’era un lavandino per lavarsi le mani. Mi rode il fegato, sono anni che sto in punizione”.