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Giorgia Meloni sui migranti risponde alla Camera: ecco le parole della premier durante il primo question time

TrueData Giorgia Meloni sui migranti

Giorgia Meloni sui migranti è intervenuta alla Camera per il cosiddetto question time che per molti è diventato il “Meloni Time”. Uno dei temi caldi affrontati subito è stato quello dei migranti con il primo botta  e risposta tra Riccardo Magi e la premier.

Giorgia Meloni sui migranti risponde alla Camera

Giorgia Meloni si è presentata alla Camera per rispondere alla domande dei rappresentanti politici. Uno dei temi caldi è stato quello dei migranti. Riccardo Magi, da poco eletto nuovo segretario di +Europa: interroga il capo dell’esecutivo sulla questione del salvataggio dei migranti, con riferimento specifico al naufragio avvenuto al largo delle coste libiche. La premier nelle sue parole ha voluto sottolineare che il governo non ha responsabilità e come è abituata la destra scarica le colpe solo sugli altri.

Ecco le parole della premier durante il primo question time

La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non spende una parola contro la mafia degli scafisti possa dire lo stesso”, ha replicato la premier rispondendo al question time di Riccardo Magi, di +Europa, sul naufragio al largo delle acque libiche di domenica scorsa.

“Per fini politici – ha continuato la presidente Meloni – si finisce per mettere in discussione l’onore e l’operato di chi ogni giorno rischia la propria vita per salvarne altre e si finisce per calunniare l’Italia intera, offrendo strumenti a chi vuole caricare tutto il peso su di noi invece che assumersi le proprie responsabilità”, ha sottolineato, chiedendo “rispetto per i servitori dello Stato”. Nell’area sar libica “si può entrare, ma dal punto di vista tecnico è la Libia a dover coordinare” le operazioni, “quando abbiamo capito che non sarebbe intervenuta, abbiamo assunto noi il coordinamento anche se sarebbe toccato a Malta”, ha continuato Meloni citando il comandante della Guardia Costiera Gianluca D’Agostino.

Meloni, citando D’Agostino, ricorda come la Guardia Costiera non avesse “l’autonomia sufficiente per intervenire in sicurezza”, perché i mezzi “erano impegnate in altri soccorsi nello Ionio”. Il più vicino era “a 255 miglie” nautiche, ragion per cui è stato richiesto l’intervento a una nave mercantile, “mezzi utilizzati in centinaia di casi anaologhi e che hanno salvato la vita a oltre 100mila persone. Chi chiede dovrebbe saperlo, e dovrebbe conoscere, come ha detto lo stesso D’Agostino, che ‘tutte le norme sono state applicate quelle che c’erano oggi, c’erano anche ieri. Anche perché nessuno mi può costringere a non salvare vite in mare, neppure un ministro perché la la responsabilità giuridica sarebbe mia”.

 

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