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Elly Schlein contro Meloni alla Camera: il tema del salario minimo fa discutere

Elly Schlein contro Meloni

Elly Schlein contro Meloni: alla Camera è andato in scena il primo duro confronto tra la segretaria del Pd e la premier Giorgia Meloni. Le due figure femminili non si sono risparmiate e si sono scontrate con le proprie idee.

Elly Schlein contro Meloni alla Camera

Nel tardo pomeriggio di ieri, 15 marzo 2023, è andato in scena il primo confronto e duello tra la segretaria del Pd, Elly Schlein e la premier Giorgia Meloni. Al centro della diatriba tra le due il tema del salario minimo che continua a far discutere in Italia ma soprattutto continua a non esserci. Non solo perché l’attacco della Schlein è stato anche su altri temi:  “Siete una destra che è ossessionata dall’immigrazione – polemizza la segretaria del Pd – ma non vedete l’emigrazione di tanti giovani che i salari bassi e la precarietà costringono a costruirsi un futuro altrove. Avete quasi cancellato Opzione donna. Queste sono le risposte, perchè le vostre priorità sono altre: i rave, i condoni, la guerra alle Ong e da ieri colpire i figli e le figlie delle famiglie omogenitoriali che hanno gli stessi diritti di tutti i bambini e bambine che fanno parte della nostra comunità“.

Il tema del salario minimo fa discutere

La segreteria del Pd ha subito messo la questione del salario minimo rivolgendosi alla premier: “C’è un dramma di questo Paese di cui non vi sentiamo parlare mai: la precarietà e il lavoro povero. Abbiamo presentato una proposta per il salario minimo così come le altre opposizione, ma le avete bocciate. Approviamo subito un salario minimo e un congedo parentale di sei mesi, noi ci siamo”. Immediata la risposta del presidente del Consiglio: “L’obiettivo che il governo si è posto è quello di aumentare i salari, e di garantire pensioni dignitose adeguate al lavoro svolto. Il governo non è convinto che la soluzione sia quella di un salario minimo legale”.

“Fronteggiare il fenomeno del lavoro povero è una delle priorità del governo. Come fanno notare gli interroganti, la Schlein ed altri, l’italia è l’unico paese Ocse in cui dal ’90 al 2020 il salario è diminuito mentre nel resto dell’occidente cresceva. E il Pd fa rilevare anche con una sincerità che gli fa onore che negli anni passati la quota di prodotto interno lordo che è stata destinata a salari e stipendi è stata ridotta più che negli altri Stati. È vero, c’è un problema: chi ha governato sino ad ora ha reso più poveri gli italiani e noi dobbiamo invertire la rotta”, ha sottolineato il premier.

“Noi già nei primi mesi di legislatura con le risorse ridotte che avevamo a disposizione abbiamo dato segnali in questo senso, come il rinnovo del taglio del cuneo fiscale contributivo, che il precedente governo aveva fissato fino alla fine dello scorso anno, e l’aggiunta di un ulteriore taglio contributivo per i redditi più bassi”. “L’obiettivo che il governo si è posto – ha spiegato Meloni – è quello di aumentare i salari, e di garantire pensioni dignitose adeguate al lavoro svolto. Per raggiungere questo obiettivo in un contesto come quello italiano il governo non è convinto che la soluzione sia quella di un salario minimo legale”.

“Il salario minimo legale temo possa diventare non un parametro aggiuntivo delle tutele garantite alla tutela dei lavoratori, ma un parametro sostitutivo, un parametro unico che potrebbe creare per molti lavoratori una situazione peggiore dell’attuale e fare un favore alle grandi concertazioni economiche alle quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori”. “Penso – ha poi concluso – che sarebbe molto più efficace estendere la contrattazione collettiva anche nei settori dove non è prevista e tagliare le tasse sul lavoro e lavorare per combattere le discriminazioni e le irregolarità”.

“Mi preoccupo di più di chi sta perdendo e cioè dei lavoratori e delle lavoratrici poveri che in Italia sono 3 milioni. Anche questa volta Giorgia Meloni non vuole parlare di precarietà e questa cosa mi colpisce. Ho fatto una ricerca in rete, siccome contesto sempre che questo governo non parli mai di precarietà, mi sono messa a cercare ‘Meloni-precari’ e ho trovato un post del 2020 e uno del 2017. Speravamo di avere una risposta già oggi e non vorremmo dover aspettare di questo passo il 2026 da parte di questo governo”, ha attaccato Elly Schlein parlando con i cronisti alla Camera.

 

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