Home Facts Gino Cecchettin vuole aprire una fondazione: le sue parole da Fazio

Gino Cecchettin vuole aprire una fondazione: le sue parole da Fazio

Gino Cecchettin

Gino Cecchettin ha espresso il desiderio di voler aprire una fondazione per portare avanti delle battaglie dopo al morte della figlia Giulia, uccisa un mese fa dall’ex fidanzato Turetta.

Gino Cecchettin vuole aprire una fondazione

Gino Cicchettin, il padre di Giulia, ha espresso pubblicamente il desiderio di aprire una fondazione per portare avanti le battaglie in difesa delle donne maltrattate. “Ho in mente di aprire una fondazione per mia figlia” ha detto Cecchettin. Sono emersi anche degli insulti dopo le parole del padre di Giulia. Il legale Stefano Tigani, ha confermato all’ANSA di aver presentato una querela per diffamazione alla Polizia postale a nome del padre della ragazza per i messaggi contenenti decine di frasi di odio rivolti a Giulia via web.

Le sue parole da Fazio

Il padre di Giulia è stato ospite del programma di Fazio, Che tempo Che fa su Canale 9.  “Adesso mi trovo senza una moglie, senza una figlia e con una possibilità, quella di gridare che dobbiamo fare tutti qualcosa”, ha dichiarato. Poi, sulla tragedia: “Ho cercato anche di essere razionale e di capire per prima cosa dove avessi sbagliato io e come dare un aiuto a chi ha ancora la possibilità di salvarsi”.

Cecchettin ha aggiunto: “Il mio discorso è nato da un profondo dolore, dal cercare di capire quali possano essere state le cause che mi hanno portato a vivere questa tremenda avventura. Ho una mente razionale e mi sono astratto dal dolore per capire dove avessi sbagliato e per cercare di dare un aiuto a chi ancora ha la possibilità di salvarsi”.

Infine, il messaggio alla sorella di Giulia: “Elena ha dato un messaggio chiaro, ha centrato il punto. Appena l’ho sentita parlare di patriarcato sono rimasto un po’ interdetto. Perché conoscevo la parola, ma non il significato profondo. Patriarcato significa che c’è un concetto di possesso. Della donna vista come proprietà. Parliamo ancora della ‘mia donna’ che sembra una cosa innocua, ma non è così. Anche nel quotidiano dobbiamo cambiare”.