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Epatite acuta nei bambini: sintomi e come accorgersene

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Epatite acuta nei bambini: quali sono i sintomi come accorgersene in tempo. Ad aprile 2022 l’ECDC ha segnalato oltre 70 casi confermati di minori affetti da epatite in Danimarca, Olanda, Spagna, Irlanda, Stati Uniti e Israele, Inghilterra. Il numero è significativamente superiore a quello degli anni precedenti e si pensa che questa possa avere un’origine virale che sta iniziando a preoccupare gli esperti.

Epatite acuta nei bambini: che cos’è e quali sono i sintomi?

Il 13 aprile 2022 l’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha lanciato l’allarme epatite. Secondo quanto riferito dal Centro, 70 bambini sono risultati affetti da una versione misteriosa della malattia, con casi riscontrati in Danimarca, Olanda, Spagna, Irlanda, Stati Uniti e Israele, Inghilterra.

Il presidente dell’istituto superiore di Sanità Franco Locatelli ha dichiarato a Skytg24 che “In Italia fortunatamente non c’è ancora questo tipo di allarme. Sono stati segnalati casi in Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca, oltre che nel Regno Unito. Alcuni casi sono anche esitati in forme così rilevanti da richiedere trapianto di fegato. Ad oggi non abbiamo alcuna evidenza che vi sia una correlazione con il nuovo coronavirus”.

L’epatite è un’infiammazione del fegato che provoca dolore e gonfiore dell’organo, portandone al malfunzionamento e a diversi effetti negativi sull’organismo. Nei bambini si manifesta in forma acuta, compare all’improvviso per poi regredire dopo poco tempo, o cronica, più lenta e meno evidente ma anche più duratura e dannosa. L’epatite può provocare sintomi molto comuni anche ad altre malattie:

  • Febbre;
  • Malessere generale;
  • Inappetenza;
  • Nausea o vomito;
  • Mal di pancia e diarrea;
  • Dolori ai muscoli o alle articolazioni;
  • Sintomi simili a quelli influenzali;
  • Bolle/rigonfiamenti pruriginosi.

Vi sono tuttavia alcuni sintomi tipici della malattia che possono essere evidente segno di un’infiammazione al fegato:

  • Ittero, ovvero colorazione gialla della pelle;
  • Urine scure;
  • Feci chiare.

L’epatite può essere causata da una grande quantità di cause differenti. In genere, si tratta dell’effetto di un infezione al fegato di un virus. Tra questi, gli agenti virali che attaccano esclusivamente il fegato sono quelli dell’epatite A, B, C, D, E. Vi sono poi altri virus che attaccano altre parti e zone del corpo e possono provocare l’epatite, come il virus di Epstein Barr, il Citomegalovirus o il virus della rosolia. In alcuni casi, l’infiammazione del fegato può essere causata da un’eccessiva assunzione di farmaci o da un processo autoimmune.

Come accorgersene: la diagnosi e la cura

Il pediatra può diagnosticare l’epatite verificando la presenza di itterizia e di ingrossamenti o rigonfiamenti del fegato. Il dottore può poi prescrivere esami del sangue per verificare la diagnosi. Il test serve ad accertare il numero di enzimi epatici e di bilirubina, il pigmento che da il colore giallastro alla pelle. In caso di fegato infiammato, la produzione di entrambi dovrebbe risultare in aumento. Dall’esame sarà inoltre possibile stabilire il tipo di virus responsabile per l’infezione.

La terapia per l’epatite cambia, ovviamente, in base alla causa dell’infiammazione, dall’età del paziente e dal decorso della malattia. Di norma, lo scopo della cura è evitare o limitare i danni al fegato con i farmaci adeguati e alleviare i sintomi della malattia. In alcuni casi particolarmente gravi può essere necessario il ricovero in ospedale. È possibile prevenire l’infezione da parte di alcuni ceppi di epatite virale attraverso la vaccinazione. In Italia sono disponibili i vaccini contro l’Epatite A, che offre 10 anni di protezione, e l’Epatite B. Quest’ultimo richiede tre somministrazioni, ma offre una protezione a vita dalla malattia. In Cina un vaccino per l’Epatite E è al momento in fase sperimentale.