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Emilia Romagna, l’allerta meteo continua: gli ultimi aggiornamenti dal Capo della Protezione Civile

Emilia Romagna

Emilia Romagna, l’allerta meteo continua su alcune zone della Regione come ha fatto sapere il Dipartimento della Protezione Civile, individuando le città dove i rischi sono più alti. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

Emilia Romagna, l’allerta meteo continua

Come riporta il sito della Protezione Civile l’allerta rossa continua in Emilia Romagna anche nella giornata di giovedì 4 maggio. I problemi più alti sono previsti per rischio idraulico riguarda in particolare quattro zone dell’Emilia Romagna: pianura bolognese di Reno e suoi affluenti, collina bolognese, costa romagnola, bassa collina e pianura romagnola. Mentre l‘allerta arancione sempre per rischio idraulico, invece, sulla pianura modenese di Secchia e Panaro, sulla montagna bolognese, sull’alta collina romagnola e sulla montagna romagnola. Allerta arancione anche sulla montagna emiliana centrale, la collina emiliana centrale, la collina bolognese, la montagna bolognese, l’alta collina e la montagna romagnola.

Gli ultimi aggiornamenti dal Capo della Protezione Civile

”In 36 ore sono caduti più di 140 millimetri di acqua, un valore veramente importante”, su ”un territorio reso impermeabile dalla siccità’‘ cosa che ”in alcuni casi ha creato una via importante di scorrimento”. Lo ha detto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio al termine dell’incontro con le autorità locali nella sede della Protezione civile dell’Emilia Romagna.

”Ora il meteo è in miglioramento – ha aggiunto – però i quantitativi di acqua sono ancora presenti sul territorio e ci sono ancora delle verifiche idrauliche da fare sui livelli di molti corsi di acqua, ci sono delle rotture di argine, alcuni sormonti di argine. Adesso dobbiamo attendere che la situazione si normalizzi ma con l’attenzione agli eventi idrogeologici perché il livello che cala rapidamente può comportare altri tipi di rischi. Bisogna continuare a monitorare e a prepararsi ad accogliere le persone che eventualmente dovranno spostarsi”.