Home Facts Elena Di Cioccio confessa, la conduttrice è sieropositiva: “Non mi nascondo più”

Elena Di Cioccio confessa, la conduttrice è sieropositiva: “Non mi nascondo più”

Elena Di Cioccio sieropositiva

Elena Di Cioccio è sieropositiva, la confessione a Le Iene“Ho l’HIV. Non voglio più nascondermi”. L’attrice e conduttrice, ex inviata del programma di infotainment di Italia 1, si racconta in un monologo: “Ho vissuto la malattia come una colpa”.

Elena Di Cioccio sieropositiva, la confessione a Le Iene: “Non mi nascondo più”

L’attrice e conduttrice Elena Di Cioccio ha annunciato di essere sieropositiva nel corso dell’ultima puntata de Le Iene, andata in onda il 28 marzo 2023. L’ex inviata della storica trasmissione Mediaset si è confessata in un coraggioso monologo in cui ha raccontato la sua lotta con la malattia, tenuta nascosta per gran parte della sua vita: Ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva. Ho l’Hiv. Cioè sono una di quelle con l’alone viola. Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa, avevo timore di essere derisa e giudicata. E a un certo punto ho vissuto due vite: una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa. Poi ho capito: io sono tante cose, non sono la malattia. L’HIV non è come ve la immaginate”.

L’intervista: “Ho capito di dover rimettere insieme i pezzi”

Le Iene ha poi dedicato alla conduttrice un’intera intervista, nella quale Elena ha parlato più nel dettaglio della sua situazione: “Per me per molto tempo, sapere di essere sieropositiva ha significato vivere senza un pezzo. È difficile parlarne perché l’altro può giudicarti. A un certo punto però ho capito di dover rimettere insieme i pezzi, ho iniziato ad affrontare un percorso, che mi ha portato fino a qua”. 

Nel corso dell’intervista Elena Di Cioccio ha raccontato il momento in cui ha scoperto di essere sieropositiva: “Era il 2002, uscivamo dagli anni ’90, con quello spot con i sieropositivi contornati dall’alone viola. Questa sindrome era legata a tossicodipendenza,  alla promiscuità e all’omosessualità quindi il retro-pensiero era: se lo hai preso hai fatto qualcosa. Avevo 26 anni. Anche ora che lo racconto mi risento andare in migliaia di pezzi davanti a quelle parole. Mi ricordo che la reazione fu come se avessi letto la mia data di scadenza, ho pensato: è finita. Io mi sono sdoppiata in due per andare avanti. Inizialmente mi sono detta: ora devo fare tutto quello che voglio fare, ma più facevo cose, più all’esterno ero diversa da quella che mi sentivo dentro. Sono passata attraverso psicologi, psicoterapeuti, guru, sciamani, yoga. Questa è stata la mia vita””.

Convivere con la sieropositività è doloroso ma, grazie ai progressi fatti dalla medicina, non è più limitante come un tempo: “Dentro il mio corpo c’è un virus, l’HIV, che potrebbe esplodere, e che nel peggiore dei casi può diventare AIDS, che è quello che succedeva all’inizio. Oggi, pur essendo sieropositiva puoi avere una vita. Starai in trattamento per sempre, questo si perché si tratta di una  malattia cronicizzata. Una persona sieropositiva negativizzata da oltre sei mesi, in trattamento con antivirali, non può più contagiare nessuno. Io non sono più contagiosa, posso avere una vita, fare tutto“.